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l’ammirazione: far traseGolare, strabiliare. Il est vraiment epatant ! Epater

deriva da e, ex e patte.^ cioè privare dei ’piedi., come épater un verre. Figuratamente far cader uno su le quattro zampe per la sorpresa e la meraviglia.

Épater le bourgeois: parola del gergo (V. Epatant) e vuol dire stordire., intimorire il borghese, l’onesto borghese. Il motto francese da noi si ripete nel linguaggio giornalistico e politico quando, disegnando con colori foschi e terribili l’avvenire quale (in teoria) ce lo faranno i ribelli della legge odierna, si intende, smuovere., spaventare il cittadino, di solito indiU’erente a tutto ciò che non riguardi i suoi affari e il suo interesse immediato. Dicesi di tutto ciò che ad arto artificiosa è fatto per provocare nel buon popolo, stupore, ammirazione, quindi lode e ciò che segue alla lode. Locuzione effimera e bella come belli sono tutti i modi di dire che traggono origine dalla viva vita di un nobile popolo.

Epicentro: il centro sotterraneo della superficie di un campo di terremoto.

Epiiettoide: neol. scientifico per indicare chi in tenue misura è affetto da epilessia. V. il suffisso Oide.

Episodio: gr. èn-eiO-òÒLOv = breve azione intrecciata ai canti del coro nell’antica tragedia greca. Ora questa parola nel senso di azione subordinata alla principale azione di un romanzo, di un dramma, di un poema, va bene, ma nel senso di fatto., avvenitnento della vita privata non piace ai puristi perchè questa estensione di significato è di maniera francese: dunque per caso., avventura., vicenda è un inutile gallicismo. Ma l’uso ha oramai accolto r«inutile gallicismo».

Epispadia: V. Appendice.

Epistassi: termino medico, volgarmente sangue dal naso: dal gr. epí = sopra e staxo: zz sgoccio.

Epistola non erubesoit: la lettera non arrossisco, cosí, aggiungendo un emm, scrivo Cicerone nelle suo Lettere Ai familiari., libro V, episi. 12, in principio. La locuzione, vivissima tuttora, è da supporsi di procedente formazione poi)olaro. Essa vuol significare che la lettera con J cede di espi’imere cose che il pudore, la ! vergogna, il riguardo vieterebbero di dire j a voce e di presenza.

Epiteliòma: tumore maligno, formato dal tessuto dell’epitelio, e presentante numerose varietá secondo il tipo d’epitelio riprodotto. Dal gj-eco èirí sopra, deÀi) mammella e il suffisso orna (greco ...o/na) adoperato in medicina per significare i tumori neoplastici Gome sarcoma, carcinoma. V. Neoplasma.

Epizòtico epizootico: agg. neol. da epixoox’ía: nome generico di speciali malattie contagiose che infieriscono fra animali: dal greco epí -- soyíra e xoon = animale.

Epoca: «fr. epoque., da èjroxrj ziz punto di fermata, vale propriamente punto fisso nella storia, segnalato da qualche avvenimento memorabile, da cui si comincia a contareuna serie d’anni, cuna delle grandi parti in che si divide la storia stessa. — Es. La storia romana si divide in tre grandi epoche., in quella dei Re, della Eepublica e dell’Impero. — Ma in Firenze — dice il Tommaseo — non dal popolo che chiamano basso, ma da quelli che bazzicano coi signori, sentesi: «da quell’epoca in poi», per dire «d’u?i tempo qualunque» che nulla abbia di memorabile di rilevante». Cosí il sig. AUan, op. cit.., e «sconcio gallicismo» lo dice il Rigutini. Anche qui l’uso, valendosi del suo diritto sovrano, dá la sua sanzione ed accoglie lo «sconcio gallicismo». Cfr. per il valore proprio della parola la locuzione comune far epoca., detta anche di cose minime, ma che fanno punto, fermata della memoria nella uguaglianza del tempo, Es. quel vestito ha fatto epoca.

Epurare: V. Epurazione.

Epurazione: per cerna, scarto., specie in senso morale è parola non citata nella piú parto dei lessici. Il Fanfani la riprende come gallicismo. Ma come formazione di voce, essa è buona e, quel che piú, è dell’uso. La provenienza sará dal francese èpuration od épurement., ma di molti ragionevoli gallicismi sarebbe opportuno non piú discutere, uè anche fra’ grammatici por le ragioni dotto nella profazione. Lo stesso dicasi del verbo (^ii-

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