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Far marrone: caratteristica locuzione volgare lombarda, usata quando nel fare qualche marachella o tessere qualche frode, si viene scoperti.

Far navette: V. Navette.

Farne piú di Bertoldo: locuzione elittica popolare che vale la seguente.

Farne piú di Carlo in Francia: modo nostro popolare che il volgo, dalle gesta di Carlo Magno, ritorce ad imprese meno eroiche, specialmente di libertinaggio e di male e ingannevoli arti. Talvolta a Carlo udii sostituire Garibaldi.

Far nomi: per notninare; far della musica per suonare e cantare; farsi un dovere., un onore per recarsi a dovere ad onore; far caldo., far freddo per è caldo., e freddo; a far tempo da per incominciando da, sono dal Rigutini notati per francesismi: ma se anche si vogliono ritenere tali l’uso lungo e continuo li assolverebbe.

Far parlare: interrogare uno con arte affinchè riveli ciò che sa. Dicesi anche far cantare.

Far ridere i polli: modo nostrano e dicesi di argomenti, di parole destituite di ogni valore ; tali che fanno ridere.

Farsi le parti del leone: fare -per se con ingiustizia., frode., violenta., in una divisione di cose., la parte maggiore ; allusione alla nota favola (Fedro, I, 5) del leone che essendo andato a caccia con l’agnello, con la vacca e con la capretta e fatta preda di un bel cervo, si tolse tutte le parti per il motivo che egli si chiamava il leone: nominor quoniam leo.

Far tappezzeria: motto volgare ed efficace di probabile provenienza francese, faire tapisserie. Dicesi, nelle feste, di quelle dame le quali per la poco loro avvenenza per altra cagione non sono mai invitate al ballo dai danzatori, onde convenendo loro sedere, sembrano far da ornamento da tappezzeria’alla sala, e piú generalmente di chi assiste ad una cerimonia senza prendervi parte. In dialetto di Romagna intesi dire nel primo senso far la calza^ e altri modi realistici che è inutile riferire.

Far un buco nell’acqua: no7i riuscire in alcuna intrapresa.

Far un viaggio e due servizi: con la stessa operazione condurre a termine due negozi: locuzione toscana e di altre regioni. Far veder la luna nel pozzo: contar frottole., vender lucciole per lanterne e simili. Rammentisi per confronto la nota favola della volpe, del lupo e della luna che entro il pozzo pareva un gran cacio.

Un soir il aper^;ut

La lune au fond d’un puits: l’oibiculaire imnge Lui pariit un ampie fromage. (t^ Fontainr)

Far vela: locuzione tolta dal linguaggio marinaresco per partire^ ma dicesi con speciale significato.

Far vendetta: familiarmente dicesi per vendere alla dispei’ata. Frase lombarda che deve trarre origine dal bisticcio e dall’assonanza delle parole vendita e vendetta.

Far vigilia: mangiar di magro.

Far west: il lontano occidente., americanismo trasportato nell’inglese. Nel tempo passato l’immensa estensione di territorio all’ovest del fiume Mississipí era conosciuta con questo nome. Questa regione è ancora chiamata l’Ovest, ma la locomotiva l’ha privata del suo speciale appellativo. Era anche chiamata «il selvaggio occidente», ma anche questo nome ora ha perduto del suo valore.

Fasciame: ter. mar., rivestimento esterno od interno di tavole o lamiere inchiodate alle ossature dei bastimenti.

Fase: gr. phásis propriamente, l’aspetto dei pianeti: ma seguendo l’uso estensivo dei francesi, si usa la parola fase per vicenda., mutazione., periodo. Es.: «Le fasi di un affare, di una questione».

Fashion: parola inglese (pron. fds’sion) la quale etimologicamente risponde alla voce francese fa^on., press’a poco usata nello stesso senso, all’italiano fazione., dal verbo latino facere^ fare. Essa è anche recentemente introdotta in Francia e ricorre altresí presso di noi. Vuol dÀYQ moda: cioè il prevalere di una data forma e di un dato stile, mutevoli nella comune pratica dei costumi, e specie degli abiti e degli ornamenti, al che si attiene la gente mondana. Meíi dress their children’ s minds as they do their bodies., in the prevailing fashion. [Si abbigliano i cervelli dei ragazzi come le persone , cioè

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