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Fobía: dal greco fobos zzz spavento, terrore. Neologismo scientifico, usato piú. spesso in composizione di altre voci determinanti l’indole della paura, come fotofobia^ claustrofobia^ sitofobia^ tafofohia. etc, per significare una incoercibile repulsione e terrore per qualche cosa ; si sottointende sempre in questa avversione qualcosa di patologico cioè di alterazione della perfetta saluto.

Focone: da fuoco, il pertugio per cui si dava fuoco nelle veccMe armi e nel cannone. Nel linguaggio marinaresco indica quella specie di focolare che è nelle barche e serve da cucina.

Foglia di carciofo: V. Politica della, etc.

Foglianti: fr. feuillants, nome storico dei componenti un circolo politico di opinioni temperate al tempo della grande rivoluzione francese, cosí detti perchè tenevano le loro adunanze in una abbazia di monaci cistercensi, riformati, di tale nome. Notre-Dame de Feuillans, abbazia presso Tolosa, nel 1575 casa madre dei Cistercensi; in latino Beata Maria fuliensis, fulium dieta a nemore cogno■mine, Littré.

Foglio di via: cosí è detto un documento col quale V Autoritá di Publica Sicurezza sorveglia ed indirizza per motivi d’ordine publico un individuo ad un’altra Autoritá, obbligandolo a determinato itinerario. V è anche il foglio di ma di favore per chi deve rimpatriare.

Fognare: usano i grammatici, come piii prezioso vocabolo, questo verbo fognare invece di elidere, intendendo delle lettere che si tralasciano talora nelle parole. La notarono come non buona parola, il Tommaseo e «puzzolente» il Fanfani. E registrata tuttavia dalla Nuova Crusca e ne’ vecchi dizionari. Fognare indica far fogne, derivare acqua. Fognare dicesi delle misure che il venditore dá piene in apparenza, ma con molto vuoto nelF interno. Es. «Quale il quartuccio le bruciate fogna» (Malmantile). Per similitudine cosí si disse delle lettere, ma non è certo bella voce.

Fohn: nome di vento speciale ed accidentale delle Alpi (Svizzera), spira da Sud a Nord ed è vento molesto, arido e caldo

insieme: scioglie le nevi ed aumenta anormalmente la temperatura. Specie di scirocco.

Foie d’oie gras: fegato d’oca grassa. peculiaritá della cucina francese che noi francesemente denominiamo, e consiste nel fegato tumefatto delle povere oche, artificialmente ingrassate. Se ne fanno manicaretti e pasticci: Paté de foies gras.

Foiòlo: in milanese foioeu, in italiano centopelle, cioè il terzo scompartimento dello stomaco dei ruminanti. «La trippa delle bestie vaccine che si dá a’ gatti ■» , cosí il Petrocchi, toscano, alla parola centopelle, e notisi che in Toscana la trippa uguaglia in onore i fagiuoli: ma come appare dalla citata definizione, si vede che sino al centopelle colá non si arriva, ma dassi a’ gatti e cani. I milanesi invece ne sono ghiottissimi, e ne fanno umidi eccellenti, onorati senza distinzioni sociali, al pari della classica busecca.

Folátre: in fr. è diminutivo di fol, quindi pazzerello, sventato, stordito: ma folátre sembra a un certo ceto di gente termine piú elegante, piú gentile; sembra quasi racchiudere nello sfumato suono una specie di benevolo compatimento per la graziosa spensieratezza giovanile e signorile.

Folk-lore: parola inglese che significa erudizione, studio del popolo. Con tale voce si indica quel ramo della letteratura che tratta della peculiaritá di un dato popolo: tradizioni, proverbi, leggende, poesia, usi, linguaggio, costumi, etc. o piú sinteticamente, l’inventario e il confronto di quanto sopra vive nel tempo moderno dei costumi e dell’anima del tempo passato. La parola è anche in francese folkore, voce dunque universale. Essa fu coniata da W. I. Thoms (1846) da folk e lore.

Follaiuòlo: vocabolo effímero, creato a Milano, poiché un giornalista, P. Valera, publicò un opuscoletto rosso settimanale, intitolato La Folla, il quale nel nome dice la cosa. (1900).

Follia (alla): per pazzamente, appassionatamente , ferventemente , perdutamente, senza misura, dicesi spesso, ed è versione del modo iperbolico francese á

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