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la folle, specie in unione col verbo amare. Boccaccio, Nov. II, g. VI: «Senza misura della reina s’innamorò * . Volendo conservare materialmente la locuzione, piú corrotto sarebbe: sino alla follia.

Follia morale: V. Pazzia inorale.

Polpo: cosí, mercè contrazione e corruzione popolare, a Venezia e su le rive occidentali dell’Adriatico , chiamansi i polipi, specie di pesci (celenterati attinozoi ) dal corpo a sacco e con tentacoli ; che. cotti, acquistavano un color rosso perso: cibo popolare, rozzo e saporito.

Foncé: part. del verbo francese foncer, dal latino fimdus = fondo: è usatissimo come aggettivo de’ colori, in luogo delle voci nostre, scuro , cupo.

Fondamenta: fem. pL, nome dato da antico, tuttora rimasto a quelle vie di Venezia che corrono lungo un canale.

Fondant: cosí sono chiamati alla francese certi notissimi dolci assai fini, di composizione simile ai confetti, se non che le sostanze che li compongono sono molli e la loro proprietá consisto nello sciogliersi da se, fondendosi (da ciò il nome) al calore della bocca.

Fondeur: fonditore, ma nelle officine è spesso dell’uso la voce francese.

Fondiaria: V. Fondo.

Fondi di capanne: nel linguaggio degli archeologi cosí si chiamano certe cavitá nel terreno, sparse di carboni spenti, selci lavorate, ossami ed altri avanzi di antichissima umana industria: vennero riconosciuti come fondi o pavimenti di rozze capanne edificate dall’uomo nelle antichissime etá. Cosí li nominò G. Chierici di Reggio Emilia; e i francesi facendo nelle loro terre la stessa scoperta usarono la, stessa frase: fond de eahane.

Fondi segreti: le sommo stanziate nei bilanci dolio Stato per quei servizi che non debbono nò possono essere di publica ragione; che, se cosí fosse, sarebbero nulli. La voce acquistò cattivo senso per il mal uso che ne fecero i ministri (compera di <;oscienze, di stampa, elezioni, sussidi agli amici, etc). V. Fondo dei rettili.

Fondo: piú spesso al plurale per valori, assegnaínento, stanxiamento , etc, è vocabolo ripi-oso dai puristi perchè tale significato derivò dalla lingua fi-ancese. Lo stesso dicasi della locuzione Fo?idi publioi (fr. fonds publics) per indicare tutti i valori dello Stato e specialmente i titoli che rappresentano il capitale del debito publico. Da fonds lat. fundus =: podere, fondo, i francesi hanno formato l’aggettivo fonder che noi traducemmo in fondiario, onde i nuovi modi: Proprietá fondiaria. Tassa fondiaria, La Fondiaria, etc. che piú italianamente si direbbe Proprietá territoriale. Tassa prediale come tuttora nobilmente dice il popolo in jnolte parti d’Italia.

Fondo: «(fr. á fond), usasi per con impeto , vivamente , gagliardamente , profondamente, addentro, appieno, perfettamente, appuntino. Talora meglio sostituire un aggettivo, onde per carica a fondo (charge á fond) diremo carica impetuosa, viva, gagliarda; per guerra a fondo (guerre á fond), guerra accanita, sanguinosa, guerra fino allo sterminio. Volendo attenersi materialmente alla locuzione, meglio: sino al fondo» . Cosí il sig. AUan, op. cit. Ma oramai il modo è entrato nel torrente della lingua viva.

Fondo dei rettili: locuzione creata da Bismarck in un suo discorso e usata nel gergo politico e giornalistico per indicare i fondi segreti nel loro peggior senso. Cfr. del resto la voce del gergo francese, líeptile: journaliste, payè sur les fonds du gouvernement {prussien). Il lance son venin comme la vipere.

Fondo perduto: dar danaro per una publica impresa a fondo perduto oppure acquistare o sottoscrivere azioni a fondo perduto, significa dare, acquistare o sottoscrivere senza pretesa di ricupero del capitale sborsato, o, a dir meglio, senza pretendere che chi ha ricevuto il danaro si obblighi alla restituzione del capitale.

Fondúa: specie di frittata piemontese, fatta con speciale formaggio dolce e tartufi. La parola fondita ò trascrizione letterale del francese fondile (rad. fondrelatino fundere) - entremets au fromage et aux oeiifs brouillés.

Fonografo: dal greco fonos == suono e grafo -: scirivo, che scrive il suono, nomt^ dato dal geniale elettricista amorioano

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