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Fox: ingl. íwlpe. Usasi talora per significare il nostro -volpino (canis-vulpis)^ nota, specie di piccolo cane, dal muso sottile, le orecchie dritte, la coda bella e pelosa, simile cioè alla volpo. Ma chi parla elegantemente dice fox^ il popolo volpino. Es. «I bei trabaccoli dell’Adriatico col loro volpino fedele che la la guardia e annusa il vento del mare !».

Foyer: letteralmente il focolare e, come termine architettonico, in francese indica (luelhi sala, annessa ad un edificio ove si conviene per riscaldarsi e con versare durante l’inverno: dicesi specialmente de’ teatri e in tal senso noi l’adoperiamo, dove ci soccorrerebbe la buona parola ridotto: chiamano inoltre a Milano foyer o carpette quei gran tappeti che si pongono davanti ai divani, mentre in francese foyer indica la pietra del pavimento davanti al focolaro.

Frac: questa parola cui è lecito scrivere con la piú ampia libertá, procede a noi dal francese frac. Il Littré la trae dal tedesco moderno Frack, usato in Germania dalla metá del secolo XVIII. Questo Frack., secondo i più, insieme alla cosa sarebbe venuto dall’inglese frock. Quale del resto no sia la vera origine, certo è che questo abito caratteristico della borghesia è cosa propria del secolo XIX: pareggia il gentiluomo eJ il cameriere. In italiano è val’iamente denominato: giubba lunga^ giubba falda, marsina^ abito a coda di rondine^ si che fra tanta ricchezza la voce frac è la piú. usata. In Inghilterra, patria oramai delle eleganze maschili, l’abito da cerimonia è detto evening coat. Anche in Francia codesto frac è poco usato: dicesi kabit noir.

Fracco: voce volgare (frácch) dei diali tti dell’Italia superiore e centrale, fatta in tal modo italiana ed usata specie nella locuzione, dare un fracco di botte. Da fracá: : fraccarc, lat. frangere^ rompere.

Frailty, thy name is v/omain\: fragilitá, il tuo nome è tZo«?ia (Shakespeare, Amleto 1, 2).

Frambolse: lampone, voce francese entrata con metatesi nel dialetto lombardo, fambros: specie di rovo [ruhus idaeus)^ spontaneo in montagna, coltivato noi giar A. Fanzini, Supplemento ai Dixionari italiani. dini per i suoi noti frutti aciduli e profumati del color del rubino.

Frammassone o massone: parola oramai conquistata dall’uso, ma avvertasi che è la brutta versione fonetica di franc-maco^i = libero muratore, cosí chiamati perchè gli attrezzi dell’arte muraria sono i simboli di questa Societá segreta, diffusa e potente in tutto il mondo. Io credo che l’uso di frammassone sia provenuto perchè da esso si potè fare frammassoneria. mentre da libero muratore bisognava far la fatica di creare l’astratto, che non preesisteva come giá franc-tna^.onnerie. La voce Libera Muratoría è poco usata. La massoneria moderna rappresentò il principio liberale della coscienza e del governo: si identificò spesso col principio nazionale come fu per noi in Italia nel periodo del Eisorgimento: si oppose alle tirannie teocratiche e di casta: fu in altri termini vitale e benefica quando valido era il principio opposto. Oggi pur sussiste prosperosissima, ma è deviata dal primo principio e spesso si palesa come coalizione di interessi e di mutuo soccorso tra i fratelli, cui stringe segreto e ^potente vincolo.

Franca (lingua;: specie di dialetto formato di provenzale, italiano, spagnuolo, greco, arabo che parlasi su gli scali di Levante, formatosi probabilmente al tempo delle crociate e dei commerci con le cittá marinare d’Italia.

Franchi: nome generico che i Turchi e gli Orientali danno agli Europei ed agli Occidentali, qualunque sia la loro nazionalitá. Questa denominazione data dal tempo delle Crociate, manifestamente per la preponderanza che quel popolo ebbe nella nobile antica gesta. Anche il Tasso chiama Franchi i Crociati.

Franc-tireur: libero cacciatore., vooo francese tolta probabilmente dal tedesco frei-schiitx. ; e dallo terre oltre Reno tolta fu pure per i francesi anche l’istituzione, cioè di milizie volontarie esercitato noi bersaglio ma non compreso noi quadri militari e nella cosí dotta landwehr (milizia territoriale). I Franchi Tiratori fui-ono instituiti in Francia, nella terra dei Vosgi, per difendere con guerra di imboscate o

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