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Gattamorta: voce familiare nostra, dotta di pri’soiia cho iínge di esser semplice e non ò, come appunto fa il gatto che simula talora il sonno quando sta por rubare.

Gaudium est miseris socios habuisse poenarum: V^, Solamen miseris^ etc.

Gaucho: cho si pronuncia //awc/o; nome dato ai mandriani o pastori delle Pampas, abilissimi cavalcatori, allevatori e cacciatori di cavalli.

Gattoni: voce antica e classica, ristretta •oramai all’uso di toscana e vuol dire ciò che il popolo chiama orecchioni e i medici parotite ; ma il Petrocchi la registra come parola italiana, cioè comune alle varie regioni. Gattoni da gotoni^ accrescitivo di gota.

Gauche: parola francese, talora usata nel senso di ’malpratico., maldestro, inetto. Es. «Disgraziatamente egli è onesto, e ([uindi timido e gauche». E si noti che tolgo l’esempio da un letterato che va per la maggiore I Proprio codesto di usare inutilmente voci straniere, pili che vezzo, è vizio. Pensando però che si tratta di vizio assai antico, può, se taluno si duolo, consolarsi. Da quell’onesto e acuto libro che è Lingua e dialetti del Romanelli, tolgo, a mia conferma, questo passo: «Ricordo di aver letto, non so dove, che a G. B. Niccolini pareva che al verbo regretter in italiano non ci sia verbo che esattamente gli corrisponda ; ed era il Niccolini ! T. Grossi, il 7 giugno del 1847, scriveva al Giusti: «La marchesi na d’Azeglio mi ha fatto leggere duo tue lettere, tanto amene, tanto briccone e pazze, tanto condite di quel tuo sale, di quella tua... vorrei diro malixia.^ ma il termine non mi corrispondo all’idea: dirò dunque in francese ínaiice». E perchèV per dir la cosa in «S5, piuttosto che in ixia?». Pare una facezia e non è: appunto a queU’^ss invece di ma, per effetto del lungo uso, si Hiinett(! una sfumatura di senso.

Gaufrette: nome dato a corta specie di dolci biscotti, fatti con uno stampo: cosí detti dal verl)0 rraucese gaufrer: : ntuml)are (d(ítto delle stoffe).

Gavitello: è dotto ([uol galleggiante ohe legato a lungo con l’ancora, servo a mo strare il luogo dove essa è profondata in m.are. Il Guglielmotti lo fa derivare da gabbiano (lat. gavia) uccello acquatico che posa lievemente, talora, su le onde. Etimologia ingegnosa. Altri da capitellum.

Gavotte: (da Qavots, abitanti del paese di Oap) ballo famoso del secolo XA^III ; e fu una variazione successa al minuetto, ballo esso puro francese, grave ed elegante, ad inchini, movenze e passi leggiadrissimi, che ben convenivano con le mode del vestire e le cavalleresche usanze dei tempi passati. Il minuetto (da menu, ballo dai passi minuti; era un ballo a duo che regnò in Francia dal tempo di Luigi XIV per tutto il settecento, ed oltre. La gavotte è a due tempi, composti di due riprese, ciascuna di quattro ed otto misure. La voce è stata tradotta in gavotta.. ma piú spesso si pronuncia alla francese.

Geisha o guecha: nome di danzatrice e attrice Giapponese: etèra.

Gelo: per gelone., è idiotismo del dialetto lombardo, gel.

Gelée: voce francese uguale alla nostra gelatina, succo di carne o d’altra sostanza che si rapprende pel freddo. Ma nel linguaggio dei grandi cuochi (chefs) vale spesso la voce francese. V. Glassare.

Gemiitlich: V. Comfort.

Gena: voce dialettale piemontese: vale soggezione., dal fr. gène, derivato da géhenne., geenna, voce ebraica, g’éhinnon, detta di valle presso Gerusalemme, e ricorrente nelle Sacre carte per inferno, luogo di pena. Il francese attenuò tal senso di martirio, pena, sino al semplice incoíiiodo. V. Sans gène.

Generalitá: è ripresa dai puristi, si come voce curialesca per diro il nome, cognome., etá., etc, sí come astratto in vece di in generale, generalmente.

Generazione spontanea: dottrina cho afferma potere in taluni casi esseri viventi nascere da materia morta: dottrina oggi in discredito, giacché è stata formamonto determinata la legge della continuitá d(»lla vita, logge giá espressa nell’antico aforisma omne vivum ex vivo.

Geniale: dotto di persona jorncew^e, gaia^ c1h5 va a genio, è bellissima voci» ehts so l)ur trascurata in tale senso nella lingua

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