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^•fyp secolo XVI insorsero fieramente contro il domiíiio spagnuolo, gloriandosi del titolo spregiativo, dato loro dai superbi conquistatori. Oueux è voce fr. di malcerta etimologia e storia. Cfr. Scheler e Littré.
Guidone: term. mar., bandiera a triangolo equilatero od isoscele, usata come distintivo e come segnale nei navigli.
Guigne: voce del gergo parigino, e significa déveine^ fnauvaise chance. In italiano non mancano parole come disdetta, iettatura^ arlia^ nel dialetto, ed altre ancora. Ebbene no, anche guigne! Es. «Questa si chiama davvero guigne della peggior qualitá !»
Guindolo: per arcolaio è parola ristretta all’uso toscano benché sia registrata nei lessici, tanto è vero che il Pascoli sente bisogno di dichiararla in nota delle sue rime {Canti di Gastehecchio) «tra le parolette che mal s’intendono». Ora guindolo è altresí voce dell’alta Emilia e Lombarda. Cosí anta per imposta è voce lombarda e toscana ; e vi sarebbe da spigolare !
Guipure: merletto di pregio, senza fondo, lavorato pazientemente con l’ago e filo di refe o di seta seguendo un disegno stabilito su di una grossa tela, le cui varie parti sono congiunte da cordoncini, detti passi. Questa parola deriva dal verbo guiper.^ termine tecnico di simile industria, che vuol dire frangiare ed è vocabolo di origine germanica. Xssomigííix í\ guipure ad un merletto fatto sul tombolo co’ fusetti.
Guitto: voce del gergo teatrale: indica un attore comico di infimo ordine e di vita misera e randagia. Guitto è antica nostra voce e vale sordido^ abbietto^ sporco. Voce di mal sicura etimologia. Cfr. Zambaldi, op. cit.
Gulasch: nome di un piatto nazionale ungherese, entrato specie nella nostra cucina d’albergo, e consiste in una sorte di umido, fatto di spezzatino di bue, forte mente drogato e condito di peperoni e cipolle, e vuol essere rinfrescata con molta birra. Deriva da gulyasch che in ungherase vuol dire pastore, quindi carne preparata al modo dei pastori di quelle regioni (Puszta).
Gulf stream: cosí inglesemente talora è denominata la nota corrente del Golfo (del Messico) che quasi fiumana oceanica, da quel golfo partendosi, si volge tepida, benefica, costante alle terre settentrionali d’America e d’Europa. Aggiungendo all’abuso della voce inglese l’eiTore, alcuni dicono: «la corrente del gulf stream».
Gutta cavat lapídem: la goccia scava la pietra, cosí Ovidio [Epist. ex Ponto IV. 10. 5), ma è supponibile che il motto fosse anteriore nell’uso. E il Poeta prosegue: «l’anello si consuma con l’uso, e l’adunco vomere si assottiglia con l’attrito della terra». Per questa come per altre sentenze classiche, il popolo nell’evo medio, fece delle aggiunte o varianti, o traduzioni maccheroniche e ridicole: a questa aggiunse: non vi., sed saepe cadendo = non con la forza ma col cadere frequente. Nel Candelaio del nostro Giordano Bruno, III, 6, leggesi: Gutta cavat lapidem., non bis sed saepe cadendo., Sic homo fit sapiens, bis non sed saepe legendo.
Gymkana: parola di formazione angloindiana, da qualche anno venuta ed usata in Italia. Jii una specie di «corsa cotillon>-> , fatta all’aperto o in un ippodromo, con tutto il concorso dell’ippica e dell’equitazione nonché di una grande destrezza nelr eseguire speciali e bizzarri giuochi.
Gypsy: é miglior grafia inglese che gipsy =zr zingaro. La parola é corruzione di Egyptian, egiziano, per la supposizione che questo popolo errante nelle terre occidentali d’Europafosse originario d’Egitto, mentre è di orígine indiana. Cfr. gitano. (Zingaro, bohemien^ Zigeuner).