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ii-T-j-i: i nomi terminanti in io (ben
inteso quando raccento non cada sulF i) si trovano scritti al plurale in questi quattro diversi modi: studiti studt^ studj^ studi. La grafía odierna, però, tende a scartare i primi tre modi, usati specialmente dagli antichi, ed accetta l’ultimo {studi) come il piú semplice. Vero è che non tutte le grammatiche moderne ne tutti gli scrittori si accordano. Alcuni grammatici vorrebbero conservato l’uso del j in quei plurali ove può sorgere confusione. Es. tu aiiguri e gli augúrj.^ tu principi e i principj. L’obbiezione che il senso da se solo serve a distinguere, potrebbe essere validamente oppugnata; tuttavia per amore di semplicitá parmi opportuno attenersi alla prima norma, cioè scrivere col semplice i.
lacintino o giacintino o jacinteo: del colore del giacinto: antico agg. rinnovato dalla odierna scuola estetica (lat. hyacínthinus).
Ialino: váÀivog =: vitreo: voce usata dagli scienziati specialmente per indicare que’ corpi che hanno la trasparenza del vetro.
Ibis: piú comunemente che ibi è chiamata una specie di uccelli della famiglia de’ trampolieri, simile alla cicogna: l^ig e ibis in latino, i^oto specialmente è Vibis per il culto che ne avevano gli antichi Egizi, ibis sacro: culto che si congiunge verosimilmente ai benefici che questo uccello arrecava all’agricoltura come distruggitore di animali, serpi, ramarri, ad essa nocivi.
Ibis, redibis: letteralmente a?*rfra/, ritornerai’^ dicesi familiarmente per indicare una risposta ad arte ambigua, in cui non è chiaro né il sí ne il no: corno è misera astuzia usata dagli uomini che non si vogliono compromettere. Il motto trae origine dalla risposta data dall’oracolo a quel cittadino romano che volea sapere se egli, sarebbe vissuto o perito in guerra, e la risposta fu ibis redibis non morieris in bello ^ andrai ritornerai non morirai in guerra: nella quale risposta ii senso muta secondo che la pausa o virgola si colloca dopo o prima del non.
Ibi vel ubi: quivi oppure altrove: go^í taluni costumano scrivere nei recapiti, quando essi non sono sicuri.
Icaro (voli d’): dicesi di impresa vana di ardimento orgoglioso senza giusta cagione, di caduta nel vuoto dopo grande proemio e troppo elevarsi; locuzione antica e savia tolta dal volo che secondo il mito ellenico Icaro imprese con ali di cera I seguendo il padre Dedalo: questi, sapiente rase la terra e fu salvo, quegli presuntuoso volle aòcostarsi al sole e ne ebbe sciolta la cera onde cadde e perí nel mare che (ia lui fu detto icario: parte del maro Egeo intorno all’isola d’Icaro oggi Nicaria.
Iceberg: [monte di ghiaccio) termine inglese di valore tecnico e geografico per indicare gli enormi ammassi di gelo nuotanti nei mari iperborei. Voce registrata nei diz. francesi.
IcefíeId: cioè field of ice = campo di ghiaccio., termine inglese per indicare i banchi di ghiaccio che si incontrano nei