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l’Italia centrale è detto canfmo^ che propriamente era un olio illuminante ottenuto dalla pece greca ed usato prima del petrolio).
Lucido intervallo: sospensione temporanea nei pazzi dello idee deliranti: dicesi familiarmente per indicare im moínento in cui il buon senso e V intelligenza facciano lume nelle tenebre della coscienza del cervello. Leggesi nell’Ariosto, Orlando Furioso^ XXIV, 3: or che di monte ho un lucido intervallo.
Lucus a non lucendo: etimologia a contrariis, ricordata con compiacenza dagli antichi e tuttavia ripetuta come esempio di assurda derivazione o — ironicamente — di rapporto illogico tra causa ed effetto. Letteralmente vuol dire il bosco (lucus) è chiamato cosi perchè non splende. Questa etimologia assurda, ed esempio di assurdo, è citata da Quintilliano (De Instit. orai. I, 6) ed è attribuita ad un grammatico di nome Licomede. Fa il paio con l’altra: canis a non canendo^ ed altre se ne sogliono inventare.
Lubbione: per loggione è ned. recente, formatosi sul piemontese e lombardo lobia
- = loggia. Lo accoglie il Petrocchi. Vero
è che mi pare parola sciatta ed evitata, anche nel parlar familiare. Per l’etim., V. loggia.
Ludo: lat. ludus =z giuoco, esercizio, scuola, spettacolo. Latinismo giá usato in grave senso, oggi talora per lepidezza o in senso spregevole. a la vecchiezza io questi ludi invidiar non so.
Carducci, La Consulta Araldica.
•fr. altresí Dante, Inf. XXIl, 118. tu che leggi, udirai nuovo hido.
Ludro: voce veneta e lombarda (luder) e significa astuto e birbante nel tempo stosso, cavalicr d’industria., e dicesi anche per celia. Dal tedesco luder.
Lue: dal lat. lues = contagio., peste., voce usata dai medici, specialmente intendendo la lue sifilitica: fanno anche l’agg. luetico.
Lunch e luncheon: voce inglese. Vuol diro eolaxionc., ma (icco: i gran signori, la nol)ilo e ricca gente dopo alcun svago, caccia, diporto, offre non un ristoro, ma un lunch, il quale non potrá essere che splendido. Cosí parlando di banchetti ufficiali, di ricevimenti di carattere politico usasi di solito questa voce inglese, la quale è pure accolta nei dizionari recenti della lingua francese.
Lunel: specie di vino bianco francese di lusso e assai pregiato: dal nome della cittá di Lunel nella Linguadoca.
L^unghla del leone: (lat. exungueleo?^em) cioè dall’unghiadistinguiamo il leone, cioè da piccolo cenno o saggio appare l’impronta dell’uomo geniale e forte.
Lunula: parte dell’unghia di forma semilunare, di colore bianchiccio o meno colorata che il resto, presso la matrice della detta unghia.
Luogo: aver luogo per accadere, avvenire, seguire come: in questo secolo hanno avuto luogo molti politici rivolgimenti ; o per farsi., compiersi., tenersi., come: Vadunan%,a avrá luogo nel prossimo mese., «è un francesismo de’ piú sfoggiati, e diciamo anche de’ piú frequenti» (Rigutini). Ed è oramai divenuto tanto comune che chi l’usa avverte a fatica, anche se persona colta, che è francesismo.
Luogo comune: press’a poco come frase fatta, cioè espressione o locuzione d’effetto, in origine, ma che per il troppo ripetersi e non sempre a proposito, ha sapore di enfasi e di artificio retorico. .Dal fr., lieux communs.
Luogo di decenza: curiosa e deforme versione del francese lieux d’aisances. V. questa locuzione.
L’uovo di Colombo: dicesi di cosa che tutti sanno fare, e chi fosse vago di leggero la storia di questa locuzione che è divenuta popolare, può leggere ne La Historia del Mondo Nuovo di M. Girolamo Benzeni, milanese, stampata in Venezia nel 1565, lib. I, cap. V. Simile facezia è dal Vasari attribuita al Brunellesco, ma riferita sempre a Cristoforo Colombo. I tedeschi hanno puro questa espressione proverbiale, Das Ei des Columbus; e cosí i Francesi.
Lupa: chiamano gli agricoltori con tal nomo (V. Lupus) una malattia dell'olivo e del gelso, che corrode e infradicia l’in-