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che uno fa contro un colpo dell’avversario, una possibile obbiezione od attacco.

Metter nel sacco: locuzione usata familiarniente \iq\- stravincere^ far di altri ciò che si vuole. V. Manzoni P. S. cap. I. I tedeschi dicono parimente den Andern in den Sack stecken.

Mettersi in evidenza: mettersi in mostra, operare in modo che il publico apprenda il vostro nome e le vostre virtú e ad esse ricorra onde voi ne abbiate lucro ed onore. Locuzione foggiata su la francese se mettre en evidence = se montrer aree l’intention de se faire remarquer. Queste frasi fatte che contengono un pensiero e risparmiano al pensiero la fatica di formare la frase, sono una peculiaritá della favella francese. L’uso nostro se ne impadroní e non vale rimprovero di puristi di grammatici. Certo per chi ha il gusto della italianitá sono una stonatura .

Mettersi in libertá: locuzione familiare nostra che vale, di solito, togliersi il giacchetto e stare in maniche di camicia. Talora la libertá si limita al colletto, alla cravatta, etc. Nelle nostre famiglie di modesta borghesia, di estate, si suole invitare gli ospiti a mettersi in libertá: invito che non sempre può considerarsi come una gentilezza.

Mettersi nei panni (o anche nei piedi): vale investirsi dell’altrui pa/rte^ posizione^ pericolo. «Credi pure, ch’io so mettermi ne tuoi panni.» (Manzoni, P. S. VII).

Mettersi o infilarsi la giornea: vecchia locuzione nostra che vale assumere tuono disconve?iiente di sentenx,iosa autoritá., e dicesi per ispregio: da giornea., antico nome di zimarra, aperta sul dinanzi, veste oratoria o curiale.

Metuens magis quam metuendus: tiítioroso piuttosto che tale da incutere paura., <;osi Sallustio (Giugurtina., XX) chiama Aderbale: locuzione icasticamente latina.

Mévente chiamano i francesi quello che in Toscana dicesi benissimo rinvilio., cioè il diminuire del valore e del credito di una merce. Mévente., da me {minus -zr. meno) e venie., = vendita.

Mezza calzetta: locuzione spregiativa,

milanese: dicesi in ispecie di donna che vuol parere e valere piú che non sia.

Mezzadria o mezzeria: sistema colonico per cui il frutto del terreno è diviso in parti uguali ed eque tra colono e padrone. Tale sistema è molto antico, specie in Toscana e in Romagna dove la proprietá è, meglio, era, assai divisa. Mezzadro mezzaiuolo., il colono che coltiva il terreno con tale patto.

Mezza figura: parlando di persone destinate ad alti uffici di governo, chiamansi mezze figure quegli individui che non hanno ne un fiero ingegno, né una volontá rigida, né una capacitá di operare rinnovando riformando, ma sono docili strumenti delle volontá altrui e si muovono facili agli urti impressi dagli opposti partiti e interessi. Queste mezze figure sono quelle che le democrazie odierne di solito preferiscono ed eleggono, giacché dalle volontá geniali facilmente potrebbero essere dominate.

Mezzania: la parte di mezzo alla lunghezza di ogni bastimento. Dividevasi l’asse maggiore in tre quartieri: di prua, di poppa e di mezzania. Sezione di mezzo.

Mezzanino: a questa parola è dato a Milano un senso alquanto diverso che nell’uso comune italiano (V. e correggi Ammezzato)., indica cioè le bassissime stanze sotto il primo piano dei palazzi, abitate dai familiari e da povera gente. Probabilmente sono detti mezzanini perché il piano (si tratta di solito di antichi palazzi) che per rispetto alla facciata appariva unico, rispetto all’uso era diviso in due. L’igiene odierna li condanna. Oggi questi piani, pur alquanto occultati tra i piani principali, sono detti ammezzati, e debbono rispondere a certo leggi igeniche.

Mezzanotte: come punto geografico opposto a mezzogiorno., cioè t^qv settentrione nord è ripresa dai puristi come voce «discretamente ridicola» (Rigutini).

Mezzo: al pi. per av&ri^ sosfanxe, denari., etc. è dai puristi ritenuta voce di cui troppo si abusa. | Mezzo per fuodo., via. come tentai ogni mexxo., non pare ai puristi di schietta italianitá | Mezzi vocali per voce è del pari locuzione ripresa I «Sconcissimo» ciiiama il Rigutini

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