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.Mod

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Moni

Modista: neol. dal Ir. íiiodiste^ voce sancita dall’uso ancorché non assolutamente necessaria, avendo Titalianola voce crestaia^ da cresta, gala. «Modista, spiega il Petrocchi, lo stesso che crestaia, ma (jucsta ha piú dell’ordinario e spregiativo». Cosí forse a Firenze, o per effetto della voce «moda» che denota finitezza e scienza della cosa, o perchè la voce francese ha, come di solito, senso nobile per noi.

Modulo: con tale nome indicano i tecnici ed i meccanici un numero od una grandezza di riferimento per determinare altri numei-i od altre grandezze simili.

Modus est omnibus rebus: v’è misura in tíitte le cose. Plauto, Poenul I. 229.

Modus vivendi: lat. modo di vivere, K’cordo e concessione reciproca, pur di vivere in pace, ’fra parti contendenti ed opposte. Modus vivendi è pure termine diplomatico per indicare il complesso delle condizioni secondo le quali due o piú Stati determinano i loro reciproci rapporti con cui intendono vivere, agire, negoziare.

Mofetta: fenomeno vulcanico consistente nell' emanazione di acido carbonico, e che segna la fine delle eruzioni. (Grotta del cane). Cfr. Mefite.

Mògano: Vedi Acagiú.

Moire: stoffa marezzata di seta o di lana, cosí manufatta sotto l’azione dei cilindri da ricevere un certo splendore o lividore ad onde o chiazze di vago e cangiante effetto. Oggi piú specialmente intendesi di stoffe di seta, e le prime fabbriche furono in Francia, (Lione, Nimes, Tours).

Molca: forma fr. piú comune dell’italiana íiioca: usasi per indicare il caffè che viene dalla Moka, cittá dell’Arabia, ed è fra le specie piú reputate, quando avviene di trovarne in commercio. E forse per la stessa acuta ragione che lucíis deriva a non lucendo , .che i caffettieri gridano moka/ alle loro bevande appunto per l’assenza completa del prezioso aroma. Moka per caffè è puro voce del gergo francese.

Molazza: apparecchio di macinazione (e talora di miscela) con una o due molo ad asso orizzontalo, rotolanti sur un piatto pure orizzontale, (per macinare terra, pula di riso, ecc.) Voce comune in Lombardia (dal lat. mola: = macina).

Molerá: chiamano i milanesi (e credo tutti i lombardi) le pietre arenarie.

Moietta: voce dialettale e familiare dell’alta Italia per arrotino (dal lat. mola = mola, macina).

Molla, molla!: (V. Mollare) classico grido delle nostre folle, caratteristicamente usato per impedire agli agenti della forza publica di trarre in arresto: si contrapone all’altro non meno tipico grido dialettale ciappa ciappa (acchiappa) che urlasi, specie contro ladruncoli, borsaiuoli. Molla.’ voce di comando marinaresco.

Mollare: allottare^ lasciare: voce speciale del linguaggio marinaresco; mollar le vele = scioglierne i gerii e spiegarle ; inoliar gli ormeggi = scioglierli a terra e ricuperarli a bordo quando la nave si disormeggia per salpare ; mollar le scotte = allascaiie quando si poggia o si molla in T^o^^di’. mollare in poppa = poggiare fino ad avere il vento in poppa.

Moiietton: voce francese: mou (latino mollis zzz molle): stoffa di lana o di cotone anche di seta, pelosa da una o da ambo i lati, dolce e calda: se ne fanno coperte, camiciuole, sottovesti; serve per imbottire e coprire. Piú usato è il color bianco. Milanese, mollettòn.

Moloch: voce fenicia = Re, Signore. Deitá mostruosa e feroce di forma umana con testa taurina, adorata, un tempo, in Oriente (Fenici, Cartaginesi) e onorata di vittime umane. In tutte le letterature il nome di Moloch è simbolo di ogni costume istituzione disumana e violenta, che domanda sacrificio di bene.

Moltiplica: voce ripresa da’ puristi in vece di moltiplicaxione. Questa abbreviazione notasi anche in altre parole come bonifica, qualifica, modifica^ notifica, etc.

Momento psicologico: si dice per momento opportuno, favorevole per fare alcuna cosa. 11 motto è riferito come di origine francese e in tale caso avrebbe rapporto storico con l’assedio di Parigi del 1871. Per bombardare Parigi con isporanza di pronta rosa, attondevasi il inoíítcnto psicologico in cui la cittá, divisa dal

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