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Nirvana: voce sanscrita = annientamento, divenuta comune ad ogni linguaggio. Nella religione Indiana il Nirvana è lo stato della perfetta beatitudine dell’anima umana dopo morte, che si fonde e confonde col Divino, F Eterno, l’Assoluto, poi che ebbe fine il suo trasmigrare nelle forme dell’essere. Il Nirvana però può essere raggiunto anche in vita. Esso è lo stato dell’anima umana che ha distrutto in sé il senso del desiderio di vivere. Il mondo intero individuale includendo l’idea di morte, è illusione. Il Nirvana è la libertá dall’illusione e nel tempo stesso termine e fine della lotta per l’esistenza individuale, e compenetrazione dell’anima con. l’anima benedetta di Brama. Lo Schopenhauer nella sua filosofia rinnovò il concetto del Nirvana. Questa voce dal bel suono e dalla grande tristezza spesso ricorre con senso vario e generico, per indicare l’anelito alla pace suprema; l’amore alle belle cose create, compendiate in Dio ; la fine dell’aspra guerra della vita.
Nisi caste saltem caute: lat. se non castamente ahneno prudentemente^ consiglio attribuito, non so con quanta veritá, ai gesuiti ed ai preti, specie per quel che riguarda le manifestazioni del senso.
Nistagmo: oscillazione frequentissima rotazione, involontaria, dei globi oculari con battito spasmodico delle palpebre, simile a quello di persona che, oppressa dal sonno, si sforza per restare sveglia. Sono moti di natura congenita, ovvero sintomo di lesione dei centri nervosi. Dal greco vevorá^cú =z crollo, faccio ondeggiare.
Nitimur in vetitum semper, cupimusque negata: sempre tendiamo a ciò che è proibito e desideriamo le cose negate. (Ovidio, Amores^ III, 4, 17).
Ni ve cadente, schola vacante: due ablativi assoluti, cari agli scolari perchè formano un aforismo e una legge non scritta in alcun regolamento ma nota sin da tempo e applicata talvolta: quando cade la neve non si va a scuola. Cessa una noia, la scuola; appare un piacere, la neve.
Nobiliare: agg. di nobile, appartenente alla nobiltá, come titolo nobiliare.^ è il fr. íiobiiiaire. La nostra voce buona è nobi lesco^ ma essa sembra includere alcun senso di spregio.
Nobis nomi.navit: lat. «ci nominò., cioè nominò a noi, cioè il Capo dello Stato francese nominò (propose) a noi., Pontefice;» cosí è scritto nella formula delle sanzioni papali dei vescovi di Francia. Giacché secondo il concordato del 1801 tra Pio VII e la republica francese (Consolato), si stabilí che la nomina dei vescovi di Francia fosse fatta dal capo dello Stato: a questa nomina poi il Pontefice dá l’istituzione Canonica. Conventio inter summu7n Pontificem Pium, VII et gubernum GalUcanum. Art. IV. Consul primus Oallicanae reipublicae archiepiscopos «nominabit». Summus Pontiflx institutionem. canonicam dabit. Cosí negli atti concistoriali di nomine recenti si legge (era presidente della Republica il Carnet): «nominationem» per illustris viri Francisci Mariae Sadi Carnot, GalUcae Eeipublicae Praesidis.
Noblesse oblige: squisito e cavalleresco motto francese da noi comunissimo, e significa che l’aver titolo di nobiltá o bel nome impone doveri che altri non ha in pari grado. La sentenza è attribuita al duca de Levis (Maximes et Réflexions). Vedi anche Boezio (De consolai. Philosophiae., Ili, 6) e in molti altri scrittori si potrebbe trovare tale pensiero. Ma è la struttura della frase che dá valore !
Noce: voce del gergo francese, vale baldoria (debauché): onde la locuzione faire la noce. Il nostro modo andare a no^%e ha altro senso.
Noctuas Athenas afferre: (Cicerone) portar nottole ad Atene (e si aggiunge: vasi a Samo, .... acqua al mare, .... legna ai boschi; etc), locuzioni vive tuttora per dire: far cosa di cui è gran copia, e perciò inutile.
Nocumentum documentum: cioè quae nocent., docent: motto latino efficace per l’alliterazione; e si riferisce al concetto, esser il dolore ottimo maestro (peccato che lasci troppa traccia del suo insegnamento ! j In greco nadéjiiaTa juadéjuara.
Nodo: term. marinaresco, indica ilmiglio marino, cosí chiamato dai nodi del cordino detto di loch; onde far tanti nodi all’ora., significa che il bastimento percorro