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Pan: gr. Hdp = tutto, uomo di nota divinitá agi-osto presso i Greci. Pan o Pane, ricorro come simbolo delle forze che sono nelF universale natura; divinitá della materia, nume della Natura, ondo panteismo^ panteistico otc. noti termini filosofici.

Panache: fr. pennacchio. Nel linguaggio dello sport o de’ cavallerizzi, dicesi faire panache (locuzione di gergo francese), quando nel salto il cavallo inciampa e si capovolge con sotto il cavaliere. Passare o filare per le orecchie^ quando il cavallo s’arresta davanti all’ostacolo e il cavaliere, per l’impulso ricevuto, salta al di lá del cavallo. Salto del montone dicesi quando il cavallo sbarrando, cerca di balzar di groppa il cavaliere.

Panadora: per credenza da cucina è voce lombarda che non esce dall’uso dialettale: spagnuolo, aparadora.

Panama: specie di cappello leggero a larga tesa e cocuzzolo tondo, fatto con lo stelo di una speciale palma americana. Per la difficile e paziente lavorazione, per il pregio intrinseco del cappello che è pieghevole e soffice comò un guanto, e piú per effetto della moda, raggiunse prezzi elevatissimi, presso che favolosi. La cittá di Panama — onde il nome — è il contro ove sono recati questi cappelli per l’esportazione: essi si fabbricano in tutta l’America centrale e meridionale, specie nell’Equatore, nella Columbia e nel Guayaquil.

Panama: ed il grazioso diminutivo ?;anamino, e auGÌae panaviista, voci volgari, specie del gergo giornalistico, per indicare scandalo finanx^iario^ truffa publíca. E cosi si dice per analogia al noto, anzi clamorosissimo fallimento, con corruzione, frode, fui-to, dell’Impresa o Societá francese dell’istmo di Panama.

Panammo, panamista: V. Panama. Voci di gergo e creazione giornalistica e politica: probabilmente effimere.

Pan de mej: in milanese vale paíie di miglio, dall’antico uso di unire il miglio al pane.

Perchi"’a Milan si maii-jia pan di miglio’:’

BURCHIRLLO.

Oggi per pan di miglio intendosi il pane giallo di formentone, e piú comunemente un dolce di pasta, assai lieve in cui alla farina bianca è mescolata la gialla.

Pandemia: (da jtag = e òrjiuos = popolo) dicesi di malattia che colpisce qua^i tutti gli abitanti di una regione (colera, peste). Kiferito quest’aggettivo a Venere, vale meretrice publica.

Pandora: inávòcága = la dotata da tutto) la prima donna formata da Vulcano con la creta e dotata da tutti gli Dei di tutte le grazie: mandata da Giove in punizione agli uomini con un vaso od urna contenente tutti i mali, perchè Prometeo avea rapito il fuoco dal Cielo. Antico mito che ampiamente si legge in Esiodo, / giorni e le opere. Confronta il mito di Eva nella Genesi. Onde la nota locuzione il -vaso di Pandora por indicare tutti i mali.

Pane di mistura: in milanese (pan de mistura) è il pano mescolato di farina bianca e di granturco, ovvero di segale, miglio saggina: se ho sete, bevo dell’acqua pura: Se Ilo fame, mangio pan di mistura, nella nota poesia lo Spaxxacamino di I. Cantú. Pa?i poss, pure in milanese vale pane vecchio, secco, raffermo. Pan luster, pane fine lucido con chiara d’uovo. Pan de semola, V. Semola.

Panello: forme compresse, costituite da’ residui dell’estrazione di semi oleosi, che servono per mangime o per concime.

Panem et circenses: (Giovenale, Sai. X. 81) pane e giuochi del circo/ sintesi delle aspirazioni della plebe romana al tempo della decadenza dell’Impero. Dicesi riferendosi a consimili sentimenti nei tempi nostri, per scherzevole satira.

Panerá: voce lombarda: joawwa, crema del latte.

Paneròpoli: la cittá della panerá, dotto lepidamente o causticamente di Milano. La paternitá della parola è attribuita ad Ugo Foscolo, il quale con questo nomo data parecchie sue lettere da Milano, e contro Milano elevò no’ Sepolcri — come è noto — monumento di sdegnosa satira. Cosí nelle noto dichiarativo dell’ Ypercalipsis, spiega Asinus: Populus Mediolanus (Caput Quintum) o Babylo minima: Mediolanum. (Caput septimum,

A. Fanzini, Supplemento ai Dixioíiari italiani.

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