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jiidocchi, pulci etc, cosí uno Stato mal
governato abbonda di individui sanguisughe (V. Succhione) o di ceti sociali che si nutrono, imponendosi come necessari.
Paratía: ter. mar., tramezzo di tavole o di lamiere che divide gli alloggi o la stiva in compartimenti separati: nelle odierne grandi costruzioni di navi di ferro cotesto paratie si fanno stagne, cioè in modo da dividere la nave in tante sezioni sí che se in una avviene una falla, l’acqua non penetra nelle altre, quindi il naviglio non cola a fondo.
Parcella: si dice cosí alla specifica del procuratore e dell’avvocato. E la nota delle spese o delle eompetenxe od onorari. Si dice anche notula.
Párcere subiectis et debellare superbos: Verg., Eneide VI, 858: perdonare ai vinti e debellare chi resiste. Sintesi della romana sapienza politica, che concilia in modo non illogico ne vile il fatale e tristo diritto della forza con l’umana pietá.
Parce sepulto: sono le dolenti, tragiche parole dello spirito di Polidoro ad Enea: Quid miserum^ Aenea .^ laceras? jam parce sepulto [Eneide III, 41): ma le gravi parole, secondo l’indole nostra, sono volte in senso lepido: quasi valgono: il morto giace, il vivo si dá pace.
Parco d’artiglieria: locuzione del linguaggio militare per indicare il luogo occupato dall’artiglieria e tutto ciò che occorre all’aziono ed alla potenza di questa arma. Similmente %\&\q(í parco areostatico.
Pardessus o surtout: due voci che si equivalgono nel senso, e noi bene renderemmo con soprabito. Vero è che la voce soprabito non di rado genera confusione giacché in molti luoghi per soprabito intendono quel capo di vestiario a falde che si sovrapone alla sottoveste o corpetto fr/ilet), e che nel veneto dicono velada., a Napoli sciassa, a M’íhmo marsina, e i sarti piú sposso dicono o dorsaij o kraus con altra voce della moda. Ora lo parole pardessus surtout sono penetrato sin nel dialetto por indicare nettamente quel ])astrano, leggero, di mezza stagiono con maniche, bavaro, risvolti, una o duo bottoniero secondo la moda, lungo un po’ meno del paletot, che si sovrapone al giacchetto o all’abito a falde. Tanto per intenderci a Firenze e a Napoli lo dicono chemise. Con ispeciale taglio dicesi ra^/rt?^. Il Fanfani e l’Arlia, op. cit. propongono la parola capjía. Ma convorrebbe trovare anche le persone che accettino la ])arola in questo senso. E non basta: codesto indumento è chiamato da alcuni anche .^polverino^ con la quale parola piú esattamente e comunemente si dovrebbe intendere quella sopraveste leggera che molti portano di state in viaggio e difende dalla polvere, jll paletot voce tanto comune che il Petrocchi’ la accoglie sotto la forma paltò., paltòn., paltoncino, è piú greve e da inverno, pastrano. Il Cherubini ricorda il paletot nel figurino francese del 10 luglio 1838. Carrier delle dame, e la dice «foggia di vestire allora derisa». In milanese dim. paltorín.
Pare aux cerfs: spieghiamo in francese: nom d’un ancien quartier de Versailles, bati sur l’emplacement d’un ancien pare aux cerfs.... Louis XV y possedait une petite maison et y a entrenu quelques jeunes fllles.
Veniano i giovinetti e le donzelle a inginocchiarsi con Tinfamia in man. e del suo bruto sangue un volgo imbello murò il parco de’ cervi al re Cristian.
Cauducci, Versaglia in Giambi ed E]M>di.
Trovasi usato pare aux cerfs estensivamente.
Pardon: non solo questa parola francese è da antico radicata nell’italiano nel senso di scusa., del verbo scusare, ma spesso si trova usata con valore avversativo, lievemente caustico, di chi si corregge di un errore od ommissioiie che vuol parere involontaria mentre è ad arto.
Pareri di Perpetua (ií: nei Promessi Sposi Perpetua consiglia il suo padrone Don Abbondio, di ricorrerò all’autoritá del Cardinale Federico Borromeo, come a sommo gerarca o superiore diretto contro la prepotenza di Don Rodrigo. / pareri di Perpetua! esclama poi il povero prete quando il Cardinale gli chiedo conto della sua opera e lo rimprovera perchè non si rivolse a lui. Ondo si dico * pareri di Perpetua per indicare il consiglio piú semplice v logico, o troppo semplice.