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quindi senza valore. NB. Don Abbondio non potendo indovinare che il cardinale Borromeo costituiva un’eccezione umana, aveva ragione da vendere quando scartò, come troppo semplice, il consiglio della sua serva-padrona.

Paresi: gr. ná^eoig = debolezza, remissione. Paralisi lieve, consistente nell’indebolimento della contrattilitá.

Pária: voce sanscrita che storicamente vale uomo nato nell’ultima casta degli Indiani che seguono la legge di Brama: gente spregiata e avuta in niun conto. Dicosi comunemente di persone che non hanno valore sociale se non come capite censi.

Pari-mutuel: espressione francese delle corso, non di grande uso fra noi, e risponde alla parola ben nota totalizzatore, cioè ufficio di ripartizione uguale su le puntate di un cavallo vincitore.

Paris vaut bien une messe: motto attribuito al buon Re Enrico IV di Navarra, quando con l’abiura al partito degli Ugonotti fu re di Francia: primo ed ottimo della dinastia de’ Borboni. Il motto spesso volgesi ad altro e vario senso per indicare una necessaria rinuncia ovvero transazione con la propria coscienza allo scopo di ottenere un bene reale e maggiore.

Parlar grasso: cioè liberamente, sboccato, specie di argomenti erotici e sensuali.

Parlare in difficile: locuzione volgare milanese che vuol dire parlare in italiano^ il quale ai lombardi pare tanto piú difficile in quanto in loro è viva la erronea opinione, anche di persone colte, che soltanto nel fiorentino stia la buona italianitá dei suoni.

Parlare in punta di forciietta: cioè «con affettazione di sceltezza: imagine tolta, dal soverchio acume o dalla delicatezza che richiedesi a maneggiar cosa che si regge sopra una punta»: (Tommaseo): in altri termini è un traslato, dal modo prezioso e schifiltoso che taluni hanno di mangiare (portandosi a pena uno scelto bricciolo di cibo alle labbra su la punta della forchetta) al modo prezioso di parlare.

Parlour: inglese, parlatolo o sala di conversazione.

I Parmigiano: è detto in cojnmercio il \ formaggio lodigiano. La Camera di Comi mercio di Milano (6 feb. 1895) decise che I per «consuetudine generale nelle contrattazioni coir estero, ed anche in molti casi per quelle all’interno, per formaggio Parmigiano s’intende il formaggio di Milano ! e di Lodi, e per formaggio Reggiano si I intende quello di Parma e di Roggio». Questa stranezza ha la sua spiegazione nella popolaritá e divulgazione della voce parmigiano, fin da antico, come puoi veI dere nella famosa novella del Boccaccio

di Calandrino. In fr. parmesan.

Parnassiani: V. Decadente. Parola: per parola d’onore, forma elittica.

Parole di colore oscuro: emistichio 1 dantesco (Inf. Ili, 10) che il popolo usa 1 facetamente per indicar cosa che non caI pisce 0, meglio, non vuol capire, lá dove

in Dante i nove terribili versi posti su

I l’ingresso dell’Inferno, (Per me si va, etc.) sono assai manifesti e sono detti oscuri in altro senso.

Pároli; nel linguaggio dei giocatori di azzardo dicesi quando chi punta raddoppia la posta. Dal fr. paroli. (Origine ignota, I scrive il Littré).

Parone: (da padrone) il capitano o il proprietario di una piccola nave peschereccia anche di commercio. Voce volgare del litorale adriatico.

Parquet: voce fr., da noi comune, costante in Lombardia, per indicare un pavimento, a scompartimento, specie se di legno. Parquet., da pare = parco, vuol significare recinto., parehetto^ se dir si potesse, ed indicò lo spazio ne’ tribunali riservato alla corte.

Parrocchetto (vela di): V. Gabbia. Parte Civile: è il nome che prende una persona che abbia interesse in una causa penale quando vi comparisce, si fa rappresentare e spiega e sostiene l’esistenza del reato e il proprio diritto a conseguire il l’isarcimento d’un danno sia materiale, sia morale.

Parterre: voce fr., abusivamente usata nel ceto mondano per aiuola e per platea de’ teatri. Del resto questo parterre per «luogo non grande con aiole, panche e

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