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injiiiiera })i(vosc. Questo senso traslato,
cioè pavoiser da pavois = stendere les pavots lung’o i bordi delle galee o navi, indi ornare, tu da prima usato dai francesi. ¥gv tappexxare^ ornare^ detto di sale, stanze, spiace ai puristi: ma solitamente si dice dell’ornar con bandiere, come avviene nelle navi.
Pavese: gala di bandiere su le navi: ufficialmente anzi in marina dicesi gala. V. Zuppa alla pavese.
Pavimentare: dicesi delle case, degli edilízi. Ma delle vie e delle piazze dicesi lastricare. Secondo quanto ne ragiona acutamente il Rigutini, op. eit. il pavimentare., col suo derivato pavimentaxione., provenne dall’ignoranza o, meglio, oblio della voce lastricare, o dall’imitazione del verbo pavcr de’ francesi.
Pazza gioia: parole usate nella locuzione familiare e di senso spesso ironico, darsi alla pazza gioia,: godere eccessivamente di alcun fatto senza pensare se esso sia da vero cagione di gioia.
Pazzariello: nome dato in Napoli ad una specie di banditore popolare, il quale vestito con abiti chiassosi, con bastone in mano e seguito di flauti e tamburi, tra lazzi e motteggi di buffone, grida la merce. Antichissima forma nostrana di publicitá.
Pazzia morale: pervertimento dei sentimenti naturali, impulsi, affetti, inclinazioni, abitudini senza che vi corrisponda alcuna manifesta lesione dell’intelligenza delle facoltá ragionative, senza illusioni pazzesche ovvero allucinazioni come occorrono nei dementi. Come la pazzia morale è difficile a riconoscere (quanto pochi, ohimè, sono i sani morali!), cosí ebbe altro definizioni: pazzia lucida., pazzia ragionante., imbecillitá morale, etc.
Pazziare: voce napoletana, scherzare., dire fare per celia., giocare.
Peohblende: voce tedesca, usata per indicai’*’i minerali d’íiranio.
Pecorella smarrita: locuzione^ iigurata che ris(Mite alcun che delia nota parabola evangelica, per indicare, con alcun senso faceto, giovane donna la quale sia uscita dal regolane sonti(>ro dellii virtú.
Peoten: hit., CdV. /^^//mr’), nomo scien tifico di una specie di molluschi bivalvi, di cui la varietá piú nota è il Pecten jacobaeus: esso fu giá negli antichi tempi usato come ornamento de’ cappelli e dei mantelli dei pellegrini reduci da Terrasanta e da S. Giacomo di Com])Ostella (onde il nome). V. Cappa Santa, e cfr. Pettine.
Pedalare: neol., detto del correre in bicicletta: fr. pédaler.
Pedana: tavolato sul quale si fa la scherma.
Pede poena claudo: lat. il ca.stigo (segue) a pie’ zoppo. (Orazio).
Pederastia: da jraig i_: fanciullo ed ègáco _: amo: inversione sessuale dell’uomo. V. Appendice.
Pedicure-manicure: neologismo eufemistico, quanto inelegante e goffo che talora (fr. manicure e pedicure) si legge invece di callista. Il personaggio che risponde a cotesto nome sarebbe lo scienziato e l’esteta delle mani e dei piedi.
Pedigree: voce inglese, n^q genealogia., e specialmente registro genealogico degli animali di puro sangue.
Pedivella: chiamano il braccio di leva del pedale della bicicletta.
Pedooomio: dal greco nal^ = fanciullo, e uofAElv =3 curare: ospedale pei fanciulli. Neologismo, non bello, del linguaggio medico.
Peerage: ingl.. grado e condizione dei Pari d’Inghilterra, la paria ed anche il libro d’oro o almanacco dei pari e nobili d’Inghilterra.
Pelandrone: nota voce piemontese, ji^rrlan., palandran, largamente diffusa fuor della regione, e specie nelle caserme per disutile., scansafatiche.
Pèle mele: alla rinfusa, parola fr. di dubbia etimologia. Piú probabile origine è che la voce pèle sia di creazione fantastica per assonanza con tm’le, da méler -rr- mischiare. Peli-meli è anche in inglese.
Pellagra: voce di dubbia etimologia, probabilmente vale come pelle agra, arsa, asciutta., squamata. Lo prime notizie di tale infermitá vennero di Spagna verso il 1785. Malattia di natura mal conosciuta: da alcuni autori attribuita al cattivo alimento del formontoiu> guiistoe mal eotto. (V. Mai-