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Prosit: cong. latino, vi faccia prò, prosito: formula d’augurio, specie al finire dello mense. I tedeschi usano dire prosit nell’atto del bere, toccando le tazze per propinare.
Protesi: da jtqó e ridrjjtu = pongo: parte della chirurgia che si propone di sostituire un organo o parte di esso con un apparecchio artificiale, simile piú o meno, all’organo: es. protesi dentaria. Protesi in grammatica è l’aggiunta di una lettera o sillaba alle parole, come istiidio: da non confondere con protasi^ che deriva da jr^ó e ráoooy = dispongo.
Protettore: nel linguaggio della galanteria dicesi di chi fa le spese a donna di ventura: fr. protecteur = entreteneur.
Protezionismo: sistema economico che vuol difendere le industrie nazionali, per mezzo delle dogane, dalla concorrenza dei prodotti forastieri: der. protezionista: fr. protectionisnie e protectionniste. V. Libero scambista.
Protezionista: V. Protezionismo.
Protista: dal gr. Ttgcótog = primo: vocabolo strettamente scientifico, proposto dall’Haeckel nella sua opera magistrale Das Protistenreich (1878) per significare i viventi piú semplici, gli elementi primitivi della struttura organica (semplice protoplasma senza nucleo).
Proto: gr. jcqòtos = primo; antica voce, viva sul litorale nostro adriatico, per dire il mastro d’ascia., capo della maestranza: (dicesi comunemente delle maestranze dogli stampatori tipografi).
Protocollare: brutto verbo neologico formato da ijrotocoUo, dal basso latino protocollum, dal greco nQÓrog zzz primo e KÒ^Xa =:; colla: registro incollato ove si riportano gli atti. Protocollo., in diplomazia vale il resoconto o il processo verbale delle conferenze tenute tra i ministri de’ vari Stati.
Protocollo: V. Protocollare.
Protoplasma: da jTQÒrog = primo e nkáofia: - formazione: è la parte vitale della cellula la qualo è considerata corno la piú olomontare unitá organica od anatomica. Noi mozzo del protoplasma trovasi il nucleo. Possiede sensibilitá, moto e fa coltá di nutrirsi. La parola fu introdotta da von Mohl, naturalista di Stuttgarda (1805-1872).
Provando e riprovando: (Dante, Par. Ili, 3), parole torte in altro senso quale motto della gloriosa scuola sperimentale del Cimento, (Accademia fiorentina del Cimento, 1657), giacche in Dante riprovando non vuol dire provar di nuovo., ma confutare^ rigettare.
Provinciale: nel senso di mal pratico degli usi e delle eleganze cittadine, è il fr. provincial; e ciò si comprende in Francia, dove ciò che non è parigino è provinciale ; ma per l’Italia dalle molte cittá, la parola provinciale non ha che valore di importazione. V. però ciò che è detto alla locuzione Romano de Roma.
Provocatore (agente): nel linguaggio politico e giornalistico è dato questo nome a colui che ad arte provoca disordini nelle manifestazioni popolari allo scopo di dare poi pretesto alle persecuzioni o repressioni poliziesche, h’agente provocatore spesso è un servizievole personaggio ideale che aiuta a spiegare ciò che spiace di confessare. Fr. agent provocateur.
Pròvola e provatura: nome di latticini formaggi napoletani, in forma di grossa pera.
Provvigione: il compenso dato a chi si incarica della esecuzione di un affare per conto nostro.
Provvisorio, provvisorietá, provvisoriamente: detto di cose fatte per provvedere al momento «sono voci che non haniio storia in Italia» ma che è necessario accettare dacché le voci transitorio., passaggero, momentaneo., e sim. non esprimerebbero l’intero concetto (Rigutini).
Proximus ardet Ucalegon: giá brucia la casa del vicino Ucalegonte^ cosí Enea, narrando la distruzione di Troia. L’emistichio Vergiliano è ripotuto sposso con senso traslato per indicare un pericolo che si appicca al vicino ; spesso dioosi in suono faceto.
Prude: V. Pruderie.
Pruderie: non vuole indicare solo il riserbo, la circospezione, la saggezza ; ma l’eccesso ridicolo (il cho ò piú frequento nella donna) di questo virtú. I francesi