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Curio che, facondo delle ricerche su la facoltá che hanno alcuni minerali di uranio (Pechblende) di emanare raggi, non luminosi, ma dotati di proprietá chimiche, elettriche, fisiologiche, giunse per via di processi di separazione ad isolare dal detto minorale questa sostanza. Per la straordinaria potenza dei raggi emanati, la denominò antonomasticamento con la desinenza neutra alla latina come sogliono dare i francesi a certe voci, radium: noi alterniamo per ora la voce fr. con l’italiana radio. (In latino è radius = raggio). V. Radioattivitá.

Radio-attivitá: facoltá che hanno alcuni corpi di emanare dei raggi dotati di azioni chimiche, elettriche, fisiologiche, onde radio-attivo è detto il corpo stesso che ha questa virtú. Tali corpi sono, finora, l’uranio, il polonio, il radio, il torio e l’attimo.

Radio-attivo: V. Radio-attivitá.

Radiografía: lat. radivi = raggio e yQá(pco =z; scrivo: è l’impressione ottenuta per mezzo dei raggi X [V. Grookes {tubi di)] su di una lastra sensibile, dinanzi alla quale fa posto l’oggetto di cui si vuole avere Timagine radiografica. Dicesi anche schiagrafia (da ouiá = ombra, figura apparente e yQá(pcú = scrivo, disegno), o fotografia dell’invisibile.

Radiotelegrafare: V. Radiotelegrafia.

Radiotelegrafía: da radius = raggio TéÀog = fine e ygácpoj i= scrivo. E il noto nome dato alla telegrafia cosí detta senza fili, che G. Marconi genialmente applicò su la teoria delle onde hertziane. Ora questa parola parve un tantino lunghetta, specialmente col verbo radio-telegrafare., per una cosa tanto rapida, e i giornali italiani che qualche volta si ricordano che esiste una lingua italiana, ne discussero (V. Marzocco, 8, 15 febbraio 1908). Si propose di portar via quel tele e veniva radiografia. Ma si confondeva con radiografia — impressione coi raggi X o del Roentgen ! Alloi-a se ne occuparono uomini illustri, fra gli altri il filologo Comparetti proponendo aetigrafia (greco áuxis r" raggio solare) ed il D’Ovidio proponendo ac<«nografèa (che deriva lo stesso da áutig., senonchè toglie, come piú proprio, dal tema che ò áuxiv). Ribatte il Comparetti essere actinografia parola giá spesa nelle scienze fisiche etc. etc. Come si vede i tornei accademici sono sempre quelli che piú dilettano la nostra gente. (V. Reclame). Se radiotelegrafare (ove occorra) è lungo, altri - fuor dell’accademia, bene o male secondo filologia - lo accorderá e noi lo subiremo !

Radium: V. Radio.

Radoteur: voce francese: è proprio uguale al nostro rimbambito; ma cosí non deve parere ad es. ad uno degli scrittori nostri piú in vista, il quale nella J7lustraxione Italiana del 20 gennaio 1902, scrive: «Un vecchio giornalista, un po’ radoteur., un po’ troppo etc.». (V, Revolté).

Radunar le fronde sparse: locuzione o frase fatta per raccogliere: dal noto passo dantesco («raunai le fronde sparte», Inf. XIV, 2), se non che in Dante il senso non è metaforico, ma ragionasi di vere fronde che sono raccolte.

Raffaellesco: secondo l’arte di Raffaello Santi (Sanzioj, il purissimo, elegantissimo, il quale nella veritá e nella tradizione, assomma tutte le virtú dell’arte pittorica del nostro Cinquecento. Per estensione vale -puro. Es. volto raffaellesco = dai contorni classicamente perfetti e soavi. E cosi altri aggettivi sono formati da’ nomi di sommi artefici, come giottesco., fidiaco (purissimo), leonardesco, donatellesco ., ti%ianesco., secondo l’arte e le linee di Giotto, Leonardo, Donatello, Tiziano, etc. ; aggettivi assai acconci a ben rendere con un paragone noto i vari aspetti delle varie bellezze, cosí difficili a determinare (specie di bellezze e forme muliebri).

Ráffica: aumento improvviso e violento del vento, ma di breve durata.

Raffinato: per delicato, squisito., fine spiace ai puristi (fr. r affine). Vero è che talora raffinato non sempre corrisponde a queste voci. Es. uomo raffinato., può indicare altresí la s(iuisi tozza o delicatezza nel vizio, nel piacere, nella filosofia edonistica, etc.

RafToler: verbo francese: andar paxxo, amare., piacere esageratamente., etc. Es. Gette mère raffole de son enfant. Il raffole de la musíque., etc.

Ráfie: voce francese di gergo, usata per vizio in voce di retata, repulisti.

A. Pa.nzini. Supplemento ai Diximiari italiani.

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