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Baita: termine lombardo {baita) il quale indica una speciale forma di capanna costririta sull’Alpe con grosse e rozze pietre formanti un muro a secco, e coperta di lastre d’ardesia. Serve di ricovero e albergo ai pastori nell’estate. Indica altresí quel capanno che i cacciatori fanno nei paludi per attender la caccia (Cherubini). Nel Veneto dicesi báito per indicare la rozza capanna alpestre.
Balayeuse: letteralmente vuol dire la scoyatrice: nel linguaggio della moda indica quella frappa che nelle gonne a strascico, come oggi costumano, difende internamente l’orlo e l’adorna: salvagonne o paraveste. V. Manteau.
Balbettone: per balbo., balbuziente ., balbettante leggesi negli Scritti inediti o rari .di A. Manzoni Voi. V., lettere a N. Tommaseo. Curiosa parola che il Manzoni creò forse per l’idea di attenuare il senso troppo forte delle altre voci sinonimo.
Balipèdio: il terreno ove si fanno i tiri di prova delle artiglierie.
Baliverne: discorso frivolo. Appartiene al novero di quelle parole francesi usate solo dalla gente preziosa e mondana.
Balla: voce lombarda, usata anche nelle altre regioni settentrionali d’Italia, che significa frottola.^ fandonia., seioochezxa.
Ballast e Balast: voce inglese, usata anche in francese e dai tecnici nella nostra lingua. Indica specialmente quel letto di ghiaia che serve a colmare e trattenere le traversine della via ferrata su le quali si adagiano le rotaie.
Ball-flower: ornamento caratteristico dello stile inglese, ad archi acuti: consiste in una palletta formante il cuore di un fiore.
Ballo: dramma eseguito con danza e pantomina e costantemente accompagnato da musica sinfonica, imitativa, descrittiva, danzante, come Gavotte, Minuetti, Galop, Czardas, Polke, Mazurke, Valzer, Polacche, ecc. Cangiando forme coreografiche e musicali, ebbe voga in tutti i tempi.
Ballo di San Vito: V. Corea.
Ballon d’essai: locuzione giornalistica francese: letteralmente significa pallone di prova per esperimentare la direzione del vento. Figuratamente significa una no tizia capziosa data come certa di uá fatto di cui ancora si discute, e ciò per saggiare il giudizio del publico e quindi regolarsi in conformitá. Per es.: la notizia del trasferimento del prefetto di Milana non è che un ballon d’essai.
Ballottaggio: è il fr. ballottage cioè il secondo scrutinio nelle elezioni politiche. Ballottaggio è voce antiestetica per lo menOy «ma non è possibile cacciarla né con ragioni né con lepidezze.» Cosí il Rigutini.
Baldsa: voce del dialetto romagnola che significa la castagna lessata, caldalesse.
Baloss: voce lombarda e dell’alta Emilia: birbante., furfante., e dicesi anche per celia, col diminutivo balossett, balossetta, l’accrescitivo balossòn e l’astratto balossáda = birbonata.
Balsamino o bersamino: specie di vitigno delle Marche, simile al marxabino’ di Romagna, cosí detto per metatesi, e^ al mar%emino veneto: uva nera, dolce, di molto colore.
Balusco: voce dialettale romagnola da, luseo e losco., detto di guardatura e di occhi guerci o torvi. Il dialetto di Romagna è schiettamente italiano: ciò sia detto per coloro che restringono l’italiano allemura fiorentine «dalla cerchia antica» del tempo di Cacciaguida.
Bamboli: in fr. o piú italianamente^ bajubú., graminacea gigantesca, originaria, dell’India e d’altri paesi caldi {bambula arundinacea).
Banale: per volgare., triviale non è altroché il francese banal perciò è voce ripudiata dai puristi; cosí dicasi della parola. banalitá. Vero è che banale oltre il senso di volgare inchiude anche l’altro di usuale j comune., quindi di nessun valore, come appunto in francese. Es. co7iiplinient banale prétexte banal. Banale corrisponderebbe all’italiano bandito., anche pel suo valore etimologico, da ban =: bando, cioè lo stendardo (cfr. bandiera) poi il proclama feudale che si faceva mercè il vessillo: banale significa ciò che era di uso publico per effetto di bando, poi ebbe il senso di vulgare, coniimalc.
Banalitá: V. Banale.
Banato: da Ban = Signore, titolo giá-