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Blue-books: cosí si chiamano in Inghilterra, per ragione della loro legatura azzurra, i libri presentati dal governo al Parlamento, nei quali sono stampati i rapporti politici e le corrispondenze diplomatiche: di ugual natura sono il libro Giallo, in Francia; il libro Verde, in Italia; il libro Bianco in Germania e il libro Eosso in Austria.

Bluet e bleuet: voce che ricorre piú che comune, specie su vezzose labbra. Essa è una specie di centaurea {centaurea eyanus) che fiorisce tra il grano, ed è cosí nominata dalla specie piú comune, di colore azzurro. Questo fiore fu, se non erro, carissimo al defunto imperator di Germania, Guglielmo IL Noi abbiamo la bella voce ciano^ fiordaliso. Lo credano, le signore, fiordaliso è piú elegante suono di quel tronco bluet. Neil’Istria è chiamato semplicemente fior del formento.

Boa: (boga, secondo il Guglielmotti) indica in marina una cassa di ferro galleggiante, per lo piú cilindrica, la quale trattenuta su le rade o nei porti da salde catene, offre alle navi buon punto di appoggio.

Bobba bobbia: «materia tra liquida e densa in quantitá» cosí il Petrocchi, togliendo dal Fanfani ; ed altri: «mescuglio di piú cose a foggia di unguento e di savore etc, per lo piú per medicina». Nel dialetto di Romagna boba vale spregiativamente per minestra cattiva e stracotta. Si dice quivi per rafforzamento plebeo anche sboba. Cosí pure nel Veneto.

Bobèche: con questa parola di etimologia incerta si chiama quel piattellino che posa sul candeliere perchè non sgoccioli la candela. Come si dice in italiano? Palmetta^scodellina^ boccinolo, padellina^ foglia come dicono in molti luoghi ? Fra tanta ricchezza di parole la gente elegante usa la voce francese.

Bobina: voce tecnica oramai entrata nell' uso, fr. bobine e che si batte con probabilitá di vittoria con la nostra parola equivalente rocchetto. Bobine^ ing. bobbin, è di etimologia incerta (da bombyx per la sua simiglianza col bozzolo?) ed indica quel cilindro attorno al quale si avvolgono i fili metallici nelle macchine elettriche.

Bocca baciata: il grazioso nostro pro verbio che cosí comincia e segue: bocca basciata non perde ventura^ anxi rinnuova come fa la luna, è assai antico, e pieno commento ne fa il Boccaccio, riportandolo in fine della novella VII della giornata li.

Boccaccesco o boccaccevole: non solo vuol dire alla maniera del Boccaccio, come portano i lessici, ma libero, salace licenzioso, come sono molte novelle del Decameron.

Bocca della veritá: dicesi di persona veritiera al sommo, e piú spesso si dice in senso ironico. Bocca della veritá era chiamata una maschera colossale di pietra, dell’epoca romana, conservata nella Chiesa di S. Maria in Cosmedin: si racconta che nell’Evo medio i Romani, allorché prestavano giuramento, affondavano le mani in quella bocca che non le lasciava uscire se erano spergiuri.

Bocca del leone: vale spia, delazione segreta., dalla bocca del leone marmoreo che in Venezia riceveva denunzie e petizioni.

Bocche inutili: nel linguaggio militare e trattando di assedi si dissero bocche inutili coloro che, come le donne, i bambini, i vecchi non possono dare aiuto alle difese e consumano le vettovaglie. La locuzione spesso è volta a senso piú esteso, e dicesi di chi mangia senza produrre. Fr. bouches inutiles.

Bocca: nella locuzione nostra dire, concedere a ííiexza bocca vale in modo incerto, non sicuro, senza affermare o negare, come fanno spesso coloro che vogliono togliere a sé stessi parte del peso delle responsabilitá.

. Bocciare: colpire la boccia con la boccia nel giuoco omonimo. Bocciare indica pure schiacciare agli esami.^ respingere^ rimandare: termine ancorché molto volgare, notissimo, in i specie agli scolari.

Bòccola: chiamano i meccanici e i ferrovieri quella scatola sopra posta alle ruote che contiene il grasso per ungere i supporti degli assi dei veicoli e delle locomotive {botte á graisse in francese, achseíibilchse in tedesco, axlebox in inglese). I Bòccola in alcune regioni è detto l’orecchino. Es. un bel paio di bòccole.,

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