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lio perduto una bòccola. \ Bòccola dicesi
anciie quel cerchio di ferro di cui si rivesto l’interiore del mozzo delle ruote.
Bochinista: V. Bouquiniste.
Bock: in ted. ’iígmíiG’á becco., caprone. K chiamata bock-bier., la birra nuova che si spilla d’inverno o di marzo e però è piú gustosa e pregiata. Passando dal contenuto al contenente, bock indica altresí il bicchiere, però soltanto in francese e talora da noi come da esempio: suggellammo la nostra amicizia con alcuni bock. Il rapporto fra i due sensi disparati della parola bock è spiegabile o come insegna di questa birra, o perchè rende i bevitori vivaci come capri. Etimologie, però, mal sicure.
Bodino: V. Boudin.
Boètta: il pacco grosso del tabacco. Voce dialettale subalpina: fr. baite.
Boheme: nel suo primo senso significa zingaro, boemo., che vive sciolto da legami di leggi, girando il mondo incurante del domani. La lingua francese applicò questa ])arola all’artista spensierato, innamorato della sua arte, indocile per natura (e talvolta per progetto) delle convenienze, ribelle alle convenzioni sociali. Scapigliato., scapigliatura., goliardo son le parole nostre corrispondenti. Amgo Murger, parigino (1822-61) in un suo patetico libro Seenes de la vie de Bohème rese universale questo nome e vi diede valore letterario.
Bohémienne: specie di ballo affine alla mazurca.
Boicottaggio: V. Boicottare.
Boicottare: dall’ingl. boycott cioè congiurare contro qualcuno rifiutando ogni rapporto di com])ra e vendita: interdire. Metodo di lotta politica e commerciale praticata primamente dai Land-Leaguers in Irlanda. 11 capitano Boycott fu prima e notabile vittima del sistema: da esso il nome alla cosa. La voce è pure estesa al fr. bojjcotter., tedesco boykottieren.
Botte: scatola., è voce francese, usata, specioso vi si annette l’idea di eleganza e di finezza, come per dolci, profumi, confetti, otc. Botte si ritiene derivato dal l)asso latino buxf’s, gr. pyjoos: ~ bossolo, (onic ;i (lii-(i scatola di bossolo. La nosti’a voce busta, che abbia la stessa origine? y. bojc e Zambaldi, op. cit., Bosso.
Botte á surprise: cosí chiamano i francesi quel balocco formato di una scatola da cui, aprendo, balza una molla con un terribile pupazzo. Nel senso metaforico, nel quale è usata non raramente, noi abbiamo la parola spauracchio., e se si vuole bau-bau, spaventa passeri.
Bojardo: nome dato agii antichi nobili della Kussia, della Transilvania e delle Provincie Danubiane. In russo è boiarin., ma oggi è parola di mero valore storico.
Bolero: da bolero =i danzatore, in ispagnuolo indica una musica e un ballo nazionale di Spagna. Il bolero è caratteristico per il ritmo particolare, a tre tempi ; s’accompagna alla chitarra e al suono delle nacchere ed è danza assai molle e vivace. Bolero è pur voce francese. Bolero nel linguaggio della moda è anche chiamato una foggia di cappello muliebre o, meglio, da giovanotta, semplice, piano e rotondo, con l’ala rialzata sino all’altezza del cocuzzolo, forse cosí detto dal cappello spagnuolo usato nel bolero.
Bolla: propriamente il sigillo rotondo che porta da un lato S. Pietro e S. Paolo dall’altro il nome del Papa, con cui la Cancelleria Papale contrassegna i rescritti del Pontefice. Con questo nome sono chiamate le lettere del Papa, con forza di decreto, nelle quali si tratta di materia dogmatica, religiosa o anche politica. V. Breve.
Bolletta: nel Bolognese, nell’Emilia, in Romagna questa voce è usata nella locuzione essere in bolletta e non significa propriamente né sempre miseria ma piú spesso quello stato di mancanza di pecunia che è cosa comune a studenti, artisti, gente spendoreccia. Corrisponde all’altra frase essere al verde.
Bollito: sostantivo, invoce di /esso che a taluno pare cosí elegante, è ritenuta voce non buona come quella che proviene» dal francioso boulli.
Bollo: noidiciamo indiftorentomonte carta da bollo e carta bollata. Osserva il Kigutini che la seconda forma è preferibib^ alla ])rima, giacché carta da bollo significhcrobbe caria che deve essere bollata.