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il bacio di lesbia 127

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Il bacio di Lesbia.djvu{{padleft:129|3|0]] nale. Fuori della curia il popolo tumultuava per lui. Gli occhi di Clodio passavano ad uno ad uno sui senatori.

— Non mi accusa Cesare, e mi accusate voi?

Senatori e cavalieri non dubitavano fosse stato Clodio, ma mantennero un prudente silenzio, e volgevano attorno gli sguardi. L’uomo poteva rendere altrui infelice la vita.

Fu allora che una voce disse:

— Clodio nel giorno pfimo di maggio, sacro ai misteri della Bona Dea, era a Roma, anzi in mia casa.

Era Cicerone.

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