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156 | alfredo panzini |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Il bacio di Lesbia.djvu{{padleft:158|3|0]] e la sistole, e mette in moto un meccanismo che se ha un difetto, è che è troppo bello.
Il vostro meccanismo, o Catullo, pure è bello, ma ha un difetto: la sua sensibilità è estrema.
Un meccanismo è feminile e l’altro no. Marciare in tandem quindi è difficile. Funzionano meglio due meccanismi un po’ grossolani. Ma cosi hanno voluto gli Dei: i quali, del resto, hanno provveduto nel miglior modo che era loro possibile: con la costruzione in mezzo al mare, lontana dalle genti, dell’Isola dei Beati, dove eroi, poeti e belle donne andranno tutti d’accordo e anche con la grande fascia zodiacale, o con lo stellato cielo, dove stanno le creature elette, tanto maschili quanto femminili, che su questo orbe della terra non potevano avere degno albergo.
Così, a un di presso, vi avrebbe parlato Galeno.
Per colmo di sventura le spensierate Muse hanno fatto cadere sopra di voi i loro privilegi, e cosi voi dite bellissime sciocchezze come quando rappresentate la dama elegantissima, in veste di macellaia che scortica i magnanimi nepoti di Romolo.
Vi confessiamo, o Catullo, che quel vostro glubit magnanimos Remi nepotes, è cosi bello e nuovo che sembra vero. Si, Catullo, le Muse vi furono tremendamente graziose. Voi atete