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158 | alfredo panzini |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Il bacio di Lesbia.djvu{{padleft:160|3|0]] che si risente sanguinoso su la superficie dell’orbe popoloso.
Oppure, se non è Clio, è Erostrato. Questo fanatico vanitoso uomo è preso da manie incendiarie.
Il popolo, quando vede le fiamme levarsi dal tempio di Efeso, è preso lui pure da follia.
Cosi dice anche il saggio Galeno.
Dove voi, Catullo, avete torto è nel fare responsabile la dama.
I tempi stanno maturando.
Ma no, buon Catullo! Non fu lei a abbattere Roma: Roma sta crescendo di statue d’oro e di colonnati superbi per fiori marmorei: non la abbatté né Lesbia né Clodia. I belli Iddìi, le mirabili Dee erano stanchi. Stavano per arrivare i grandi Ebrei assetati della irraggiungibile giustizia e insensibili a ogni altra bellezza.