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28 | alfredo panzini |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Il bacio di Lesbia.djvu{{padleft:30|3|0]]allora sono rimasto fedele a quella santa memoria.
— Oh, compassionevole Orazio, — disse Augusto: — ciò non vi impedisce peraltro di frequentare le case di quelle scortille e meretricole galanti.
E gira ancora i fogli intorno all’asticella e dice:
— Versi, del resto, molto graziosi!
E lesse:
Finché io ero caro a te, |
— Vi avverto però che da una statistica da me fatta eseguire, risulta che due terzi di queste ragazze non sono elleniche, ma false elleniche: sono della Comarca e Ciociaria. Ciò non toglie! Badate che non vi faccio, no, Orazio, questione di moralità. Siamo uomini! Vi faccio soltanto osservare che il seme sparso su quell’arido terreno è infecondo. Da giovani, esse distraggono gli uomini dalle giuste nozze, turbano le famiglie; da vecchie non sono meno perniciose: diventano negromanti, indovine, strie: fan fatture, sortilegii, incantesimi.
— Anche dopo che Cinare morí —, disse