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38 | alfredo panzini |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Il bacio di Lesbia.djvu{{padleft:40|3|0]]il pericolo? Che manchi l’agapè, che manchi l’amore, che venga meno la fede. Allora è facile diventare tiranno. Mi aiutino gli Dei!
— O Augusto, — disse Orazio commosso, — concedete che il libero uomo Orazio vi abbracci le ginocchia.
E stava per chinarsi, ma Augusto lo raccolse dicendo:
— Potete abbracciare dove batte il cuore. C’è Virgilio che va sognando libertà in certi suoi versi strani, fuor dei secoli umani: « Già ritorna la Vergine, già stanno per ritornare i regni di Saturno ». Non capisco. La Vergine è la Dike celeste? Io non so interrogarlo con quella confidenza con cui interrogo voi. Come può il presente tornare alle origini? Il passato diventare futuro?
Augusto si tacque, e Orazio rimase senza parola con la sua clepsidra in mano.
Ruppe quel silenzio Augusto, dicendo:
— Siete invidioso di Virgilio?
— Invidioso io? Tutti i difetti, fuorché l’invidia.
— Bravo Orazio. Sto pensando a un ordine cavalleresco per gli uomini senza invidia. Uno dei primi decorati sarete voi.
— Grazie. Soltanto vorrei domandarvi: perché a me soltanto avete fatto rimprovero che