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46 | alfredo panzini |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Il bacio di Lesbia.djvu{{padleft:48|3|0]]E invece? Oh, poveruomo!
In vita non lunga, pur Cicerone scrisse tanto! Qualche merito va perciò anche a Tirone.
— Mi raccomando, Tirone, — disse, — le clausole finali con voci piane e non dattiliche, et praecipue, la equilibrata distribuzione degli aggettivi: se trovate un motto o una parola greca che vi sembri indispensabile, non dimenticate di permettervi un «cosi per dire» o «come si dice in Grecia»...
— Concedete di grazia che io esponga la mia opinione? — , domandò Tirone.
— Concedo, — rispose Cicerone.
— Voi avete, a sostegno di Àrchia, ricordato il nostro Ennio; ma sapete che quei giovani futuristi che tanto vi applaudivano, hanno gran disprezzo per il vecchio nostro poeta Ennio?
— Lo so purtroppo, o buon Tirone — , rispose Cicerone — . Poeta egregio fu Ennio, benché da questi imitatori di Euphorione sia disprezzato; ma quel che dissi era argomento indispensabile alla mia orazione, e non potevo trascurarlo.
— E allora, un’altra domanda, o Marco Tullio.
— Dite, dite Tirone.
— Voi avete detto: « e ammesso anche che