< Pagina:Panzini - Il mondo è rotondo.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

— 115 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Il mondo è rotondo.djvu{{padleft:127|3|0]]

— Non vorrà credere però che io me ne offenda.

— Oh, lo credo.

— La mia morale non è la sua morale.

— Senta, caro, questa questione proprio non mi interessa. Piuttosto mi dica una cosa: lei ama molto la vita?

— Se l’amo? È la mia sola, vera, unica proprietà. Non sa lei che io ho tutti i miei sensi?

— Lei vuol dire con questo, — disse Beatus — che io ho perduto i miei sensi, e perciò non posso comprendere lei. Può darsi che sia così; ma mi dica: lei la gode la vita?

— Io la mangio la vita. Mangio tutto! Vile sì, ma mi vengano a prender la vita!...

E l’elegante sua mano si atteggiò a rostro.

— In questo momento — disse Beatus — lei mi ricorda l’uomo preistorico delle caverne.

— Può anche darsi — rispose il giovane, — ma con tutte le raffinatezze della vita moderna. Del resto cosa crede lei di avere progredito con la sua morale del sacrificio?

— Anche questa è una buona ragione. Favorisca la penna. — La tenne per un

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.