< Pagina:Panzini - Il mondo è rotondo.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

— 128 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Il mondo è rotondo.djvu{{padleft:140|3|0]]

Capitolo XVI.

Le prodezze di Biagino.

Al mattino la Elena entrò nella camera da letto di Beatus tutta festante:

— Guardate, signo’, che bella cosa sono riuscita a comperare per voi. Sentirete che brodo vi faccio. — E sollevò davanti a Beatus Renatus mezza testa di tacchino, alla quale era attaccato un metro di mezzo collo, tutto a verruche paonazze e rosse, a cui era attaccata un’ala. — Sette lire, signo’! ma sta ’na femmina che è meglio assai.

Beatus ringraziò la bimbetta, e computava a quale prezzo poteva arrivare tutta una tacchina femmina. Ma poco dopo la bimbetta entrò tutta sconsolata; e battè palma a palma.

— Ih, signo’, il gallinaccio non c’è più! Biagino se l’è mangiato.

Disse Beatus:

— Dovevi stare più attenta.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.