< Pagina:Panzini - Il mondo è rotondo.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

— 133 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Il mondo è rotondo.djvu{{padleft:145|3|0]]nostro ospite: il deputato del nostro collegio. La domestica godeva del riposo domenicale. Noi avevamo lasciato le triglie belle e pronte su di un piatto. Torniamo a casa; e le triglie non c’erano più!

Qui si fermò il marchese tanto che Beatus assaporasse tutta la mortificazione di essere non soltanto l’agente dell’epidemia spagnola, ma il proprietario di Biagino.

— E veramente, — proseguì il marchese, — il nostro ospite, che è anche un avvocato principe, ci faceva osservare che il codice contempla il caso all’articolo 429: va esente da pena, e perciò è lecito uccidere o altrimenti rendere inservibili, questi animali appartenenti ad altri, ma sorpresi nel momento in cui recano danno. Soltanto non abbiamo sorpreso; e poi per deferenza verso di lei....

Beatus ascoltò il codice come distratto da quella consacrazione che è nel codice: è lecito uccidere. Ringraziò della deferenza, e rispose riconoscendo di aver male posto i suoi affetti sopra Biagino.

— Questa cosa mi fa molto piacere, — rispose il marchese; e dovea essere questo il principale argomento del suo colloquio,

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.