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    Vi erano poi alcune note che non si sarebbero mai potute presentare senza offesa a Sua Eccellenza, fra cui questa:

    «Se proprio lo Stato vuole lui alimentare le scuole, non alimenti almeno i propri nemici».

    Ve ne erano altre che se anche S. E. le avesse degnate, mai S. E. le avrebbe potute presentare in una relazione da distribuire ai signori deputati. Per esempio queste:

    «Lo studio è cosa aristocratica».

    Seguiva poi una nota che avrebbe offeso non solo alcuni deputati, ma poteva parere anche pazzesca a molti:

    «Il grido, morte all’intelligenza! non ha valore se non quando si è percorso tutto il giro dell’intelligenza. Vero è che le democrazie scontano oggi l’errore di voler fare di tutti gli uomini animali pensanti.»

    Altre note avrebbero offeso la corporazione dei professori; come questa: «La crisi attuale della scuola è in ultima analisi crisi.... di materia cerebrale».

    Altre note poi offendevano l’intera nazione, come questa:

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