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Così sei tu crollato, bellissimo secolo; il Settecento: i Gesuiti, Metastasio, il signor di Voltaire! L’Austria — contro cui rombano oggi tanti cannoni — regnava felice, Metastasio insegnava la virtù al suono delle sue canzoni, i Gesuiti mandavano di buon grado la gente al paradiso, Voltaire faceva divertire i gentiluomini con le sorprese della sua, ahi troppo spiritosa ragione, Rousseau faceva spargere alle dame dolci lagrime sentimentali. E dopo rullarono i tamburi, caddero le ciprie, apparvero i sanculotti, e la ghigliottina tagliò la testa ai gentiluomini e alle dame. Che stupido arnese! Eppure ogni tanto gli uomini lo invocano.

    Così pensava Beatus come si pensa a inesorabili processi di chimica, quando una voce lo scosse:

    — Signore, tenga pure il suo cappello in testa: questa chiesa non è più consacrata.

    Non era un sacrestano che disse così a Beatus, ma un muratore, il quale aveva cappello in capo, e la pipa in bocca.

    — E veramente — aggiunse colui — non

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