< Pagina:Panzini - La Madonna di Mamà.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

proveremo di consumare la giovinezza in

quell’oscura tua città di Cesena; e tu pur sorridevi.... Ora ripenso a quei colloqui lontani, alle tue parole; le quali certamente erano singolari per un giovane, ma più che per sè, erano singolari perchè spazìavano in un’atmosfera meravigliosa di elevazione.

E più che le parole, ho in mente la tua figura forte e il tuo passo andante lungo la riva del mare: le onde azzurre si venivano umilmente a smorzare su le arene, come ricamandoti innanzi la via; e i grandi corpi delle donne, distese su la sabbia, entro gli accappatoi, volgevano verso di noi gli occhi indolenti.

«Perchè andare così in fretta, Renato? Perchè non stàrcene così indolenti anche noi al sole e spremere qualche grappolo che la fresca vite pur matura agli uomini?»

Oh, tu eri ben avviato a piè scalzo, Renato Serra! tu ben camminavi espedito ben fuori della tua oscura città, gettando via ogni mondano impedimento. Tu eri avviato verso una immota verità, tu camminavi verso la morte.

Certamente, o Renato, tu, colpito nelle tempie da palla austriaca sul monte Podgora, il 20 luglio 191 5, sei fra i grandi morti

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.