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che desiderava che lui navigasse, e desiderare era un verbo uguale a volere.
Sperò di farci buona figura, ma capì sùbito che era molto non farci cattiva figura.
Ma cosa saltò in mente al cameriere di annunciarlo con: il signor professore? «Ma no, buon uomo. Uno della casa come te: tu strofini i pavimenti, io la testa di Bobby».
Eppure non bastava quell’ampolloso annuncio a spiegare l’attenzione di cui era fatto segno.
«Io devo avere addosso qualcosa di speciale — pensò — perchè tutti mi ossèrvano». Eppure la cravatta era a posto e quell’abito nero conveniva bene alle modeste sue qualità di precettore.
Parlare? Adagio Biagio! Allora tacere. Ma anche tacere presentava inconvenienti.
In verità in lui era qualcosa di speciale; cioè alcune cose gli erano in più, e alcune cose in meno: il braccio sinistro gli era in più, perchè la mano, lui, non sapeva dove collocarla. La sua pronuncia gli era in più, e la avrebbe scambiata con un po’ di più snella pronuncia francese.
Una carta topografica per evitare certi scogli a fior d’acqua, ecco una cosa in meno.
Egli trattò alla semplice alcuni signori pre-