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Capitolo II.

Gli àngioli.

Aquilino si destò il dì seguente col bel sole d’estate e con una vaghezza nel cuore di incontrare nella luce del giorno quel così dolce signore.

— Che buoni confetti, quelli col rosòlio dentro, e le mandorle toste!

— Non sono certo quelli del droghiere, — confermava la mamma, — che c’è più gesso che zucchero; e con quei numeri del lotto, che poi non vengono mai.

Che mattino gioioso! C’erano lì, nella stanzetta, tutti i libri della scuola: un po’ in vacanza anche loro. E i libri di scuola riposavano, un po’ perchè era il mese delle vacanze; e un po’ anche perchè, da qualche tempo, fra il giovinetto ed i libri di scuola si interponevano gli àngioli della terra.

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