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domando insorto figli quei figli, o che cosa?
Il marchese, detto questo, si arrestò, stette meditabondo, e dopo un po’ riprese:
— E quando poi io penso che mio figlio è affidato a quelle mani.... Bouuh! * — fece con terrore ed orrore.
Ed Aquilino vide d’improvviso il marchese Ippolito di Torrechiara avventarsi ad una partigiana che era in un angolo e squassarla come forse aveva fatto l’antico, che era stato al servizio di Carlo V.
— Un bimbo educato così sarà figlio mio? — replicò. — E se i figli non ereditano la bontà dei padri, perchè i figli nel mondo?
Lì per lì Aquilino non capì. Gli venne il sospetto che il conte fosse un po’ ubriaco. Evidentemente alludeva a Bobby, e a miss Edith; fors’anche alla marchesa.
E come ebbe compreso questo passaggio, si diè amorosamente a calmare il marchese di quella sua repentina vesània.
— Non fatevi campione di quella rea femmina — disse presentandoglisi con la partigiana. — Mio figlio affidato a quelle mani impure! Povero fanciullo!
E rigettò la partigiana, e si buttò su la poltrona dando in uno scoppio di risa.
Aquilino se ne stava, così, fra. l’idiotizzato