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nesia le azzurre bende del cielo: il più completo ateismo è l’espressione ultima della loro

filosofia.

— Ma il Dio che essi invocano?

— Il Dio che essi invocano — rispose il marchese, — è formato da loro stessi, dalla loro volontà, dalla loro crudele necessità. Che ti credi che il loro ateismo sia uguale al salcicciotto di libero pensiero, imbandito dalle nostre democrazie davanti ogni fedel minchione? Il loro è un ateismo chic!, che può andar d’accordo anche con i Padri della Compagnia di Gesù. Credi: sono i filosofi tedeschi che precedono senza pietà la gran cavalcata! «Ah, Nicce, Nicce, Nicce!» esclamava quella vanerella di un’inglesina, che per fortuna non c’è più. Nietzsche, caro amico, non è morto! Il filosofo folle è risorto! Con pifferi e trombette, fa capriole e salta davanti alle tetre schiere teutoniche.

— E i Francesi, signor marchese, e la Francia? — domandava Aquilino.

— I Francesi hanno dato al mondo gli immortali princìpi dell’Ottantanove , che furono come un arcobaleno nel cielo; ma hanno vissuto la vita dell’arcobaleno. Ah sì, veramente immortali come un secondo vangelo, se gli uomini non fossero pecore, razionali

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