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— Italia, Italia, Italia! Non udì altro.

Dagli orli della gradinata, un improvviso tumulto sorse; un repentino impeto di nuclei umani, montanti a cuneo, un rotear di bastoni; grida esasperate di dolore, di furore: «Abbasso la guerra!»

La folla si rompe, ondeggia, si sbanda paurosamente.

Miss Edith, come ridesta, si voleva lanciare là, dove imperversava la battaglia.

A fatica Aquilino riuscì ad allontanarla di lì; e come le parve di potere essere inteso, sì le disse:

— Mi pare, miss Edith, che adesso potremmo tornarcene a casa.

Non ebbe alcuna risposta. Se la sentiva tremare presso di sè.

Le voleva dire tante cose sagge.

«Quel soldatino non ha nessuna voglia di andare a Vienna. Quel Garibaldi è un sentimentale». Ma poi non sapeva nemmeno lui dove era la saggezza e dove era la follia. La storia andava avanti, o tornava indietro? Era vero che i Germani calavano giù dalle Alpi, come mille e più anni fa, sui cavalli criniti, le fràmee in pugno, e le corna sul capo per esterminare il mondo?

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