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— Niente, niente! — disse Aquilino premendo forte il polso di miss Edith. — È il nostro popolo che si sfoga così.
Ma non potè nemmeno finire, che miss Edith, di scatto, volgendosi verso colui, dal chiaro volto, gridò:
— Evviva la guerra!
«Ci siamo!» — disse mentalmente Aquilino. In un baleno si vide circuito.
— Li prego, signori, via! C’è una donna. Per risposta ebbe un pugno. Lo restituì
come potè, e gli parve con bastevole energia. Ma ci voleva altro! Cercò di far scudo a miss Edith, e gridar forte: «Vigliacchi!» Quelli pure gridavano; e intanto le finestre si aprivano. Altre grida rispondevano. Poter difendere miss Edith, almeno! Pigliava molti pugni; ma pur ci riusciva a proteggere la fanciulla.
Ad un tratto rintronarono due colpi di rivoltella. Ai colpi di fuoco successe una sospensione, un breve silenzio. In quel silenzio, una voce gridò: — Si facciano presso la porta, ora apro.
Molti degli assalitori si erano sbandati ai colpi: una voce dall’alto di una finestra gridò: — Le guardie! — e fece fuggire altri degli assalitori. Intanto una saracinesca si