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Capitolo V.
Uccellin che spicca il volo.
Un giorno, sul finir dell’estate, il conte Cosimo disse ad Aquilino che forse doveva parlargli di cose molto serie.
— Dica, oh dica sùbito.
— No, caro, sùbito. Domenica verrai a prendere la zuppa con me, al ristorante, e allora ne parleremo.
Quando arrivò la domenica, Aquilino si vestì con tutte le regole dell’arte, che sino allora erano a sua notizia. Era quasi irreprensibile; e viene da domandarci perchè mai tutti gli uomini non siano, innanzi tutto, irreprensibili.
— Chi sa che bel pranzo ti farà preparare quel conte! — gli disse la mamma.
— Se mi riesce, ti porterò qualche cosa.
Il conte, dopo la minestra, non assaggiò che un pochino di dolce. Se avesse potuto,
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