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a Renato Serra.
Noi ci conoscemmo di persona, la prima volta, a Bellària. «Lei chi è?» domandai, Io stavo sdraiato all’ombra di quella mia disgraziata casa, quando, riscosso ai lievi passi sull’erba, domandai:
«Lei chi è?»
«Io sono Renato Serra».
E allora guardai. Diritto, luminoso, puro: coi sàndali ai piedi nudi come di peregrino. Non mai il mattino d’estate, il mare in pace, il canto grande delle cicale mi parvero circondare più nobile creatura giovane. Tu, o Renato, sorridevi a me di un indefinibile sorriso, ove era insieme timidez za e ironia.
E mi ricordo che, nei frequenti colloqui di poi, lungo la riva del mare, io ti rim-
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