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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - La cagna nera.djvu{{padleft:104|3|0]]vani in così breve tempo! Altre cure di piaceri o di eleganze o di studi maggiori vi distraggono nell’incosciente spensieratezza degli anni, e non lo salutate nè meno più il vostro primo maestro di cui avevate allora tanto rispetto e che ha sacrificato a voi tutta la gioventù, che egli pure come voi aveva.
O come scende anzi tempo la vecchiezza e la tristizia nell’animo quando si vede la fanciullezza tramutarsi in gioventù, sotto i vostri occhi, di anno in anno, e fuggir via spensierata. Ma voi non li potete accompagnare, voi rimanete sempre lì fra quei banchi rosi da molte generazioni di tarli e di scolari; in quella scuola semibuia dove il ritratto del re guarda sempre con quei suoi occhi fissi di falco, e sotto v’è un povero Cristo inchiodato ad una crocetta, con la testa china in atto di grande abbandono.
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Dunque la cagnolina era smarrita da un mese: io non ci pensavo più,
Un giorno — era un cheto meriggio —