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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - La cagna nera.djvu{{padleft:23|3|0]]sera, su la piazza, fra un grande tumulto di villani avvinazzati, un certo tale noto e temuto per sanguinaria violenza, aveva trovato a dire con un giovane; e la madre e la ragazza di costui atterrite urlavano aiuto, per la Madonna, che glielo ammazzavano il figliuolo; e tutti facevano largo, e guardavano senza muoversi. Passa mio babbo, e le donne e tutti a gridare: «Signor conte, signor conte, che lo faccia star buono lei!» E mio babbo si avvicinò solo, solo, sorridendo, con la mano levata per placare quel furibondo, quando una terribile coltellata nel cuore lo lasciò morto. Hanno avuto il coraggio di portarcelo a casa così! Dicevano che non era niente, che era svenuto, perchè aveva il suo sorriso e la sua indimenticabile sigaretta stretta ancora fra le labbra.
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Dopo questo tragico evento mia madre non mise più piede fuori dal recinto del roseto e del parco, e la gente raccontò che era uscita di senno. Molti anni più tardi, poi, quando quella