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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - La cagna nera.djvu{{padleft:74|3|0]]dove prenderanno i fiori il loro profumo, il frutto le sue sostanze benefiche?

Qualche volta pensavo anche a me. Che cosa era io? Niente: io era la formica che porta il suo granello per costruire la montagna. Eppure anch’io aveva la mia missione e il mio campo di attività; e questa missione era la scuola.

In queste fantasticherie consumai le vacanze e poi lasciai Napoli e ritornai alla mia residenza e alla mia scuola.

Come tutto questo mutò? perchè svanì come fata morgana? come tutto cadde alla maniera di un castello di carta?

È la storia della cagna nera. Fu lei, la miserabile bestiola, che mi guidò ad urtare contro gli uomini e contro la realtà, io che sognava! Ma io l’ho ben punita!

Storia strana; e il difficile sarà di raccontarla, ma la storia è vera, ed io lo posso dire perchè la mia ragione vacillò al colpo, e per molti anni fui poi ricoverato in luogo di salute.

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