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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - La cagna nera.djvu{{padleft:76|3|0]]davanti. Poi saltò sul tavolo e cominciò. a strofinare il muso contro di me.
— È vostra questa bestia? — domandai all’oste.
— No...; non l’ho vista mai; io non tengo cani.
— Sarà di qualcuno degli avventori — replicai io.
— Sarà...; ma io non l’ho mai vista; è una bestia smarrita.
— Tenetela voi — dissi — qui ci avrà da mangiare.
— Se fosse maschio — rispose dopo essersi accostato e averla osservata — se fosse maschio! Ma una femminaccia non la voglio in casa; la butto fuori su la strada.
— Allora la porto via io; e se si presenta il padrone, sapete dove sto di casa.
Fu così che uscii dall’osteria seguito dalla cagna che mi si attaccò ai polpacci come avesse capito.
Quando fui a casa al lume di una candela la vidi in attitudine di un ospite che è stato invitato e attende che gli facciano i convenevoli dovuti.
— Dormirai qui, cara mia, e ti troverai un