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236 l'uomo grande e la donna piccola

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Lepida et tristia.djvu{{padleft:314|3|0]]sue potenti mani con una tristezza senza parole come nel presentimento che anche quelle esili carni si sarebbero presto disciolte, nè egli, benchè forte e sapiente, le avrebbe potute trattenere.

— Nessuno fuori di noi due si ricorda di lui — dicea ella con voce lagrimosa.

— Adesso, quando scoprirò qualche nuova stella, le metterò il suo nome e allora tutti si ricorderanno di lui e diranno il suo nome: sei contenta così?

Queste erano le sue parole e ognuno da esse può comprendere come talvolta anche gli uomini sapienti parlino come gli uomini comuni.



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