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La martingala 115

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Novelle d'ambo i sessi.djvu{{padleft:127|3|0]]partire per la sua relegazione del Caucaso, disse al fratello Epimeteo: “Sta attento, fratel mio, se Giove ti manderà qualche dono, e tu respìngilo. Non accettare nulla da Giove„ *.

*

Io avevo parlato forte così che il sordo Prometeo mi intese: il suo volto si colorò di profonda emozione e ripetè:

— Finalmente trovo un uomo che ne sa qualche cosa della storia del mondo. Ma naturale! Quando io portai via la martingala a Giove mi accorsi che il formicone rideva nella barba azzurra e diceva: “Ah, tu vuoi la martingala della dignità? Aspetta, caro, che in cambio ti manderò un bel regalo„.

— E lo preparò in un pacco speciale, confezionato a meraviglia, — dissi io.

— Sei un uomo di ingegno, — mi disse Prometeo. — Già! Fece costruire dal suo capo tecnico Vulcano la bella donna chiamata Pandora e mandolla in dono a Epimeteo. Pandora non aveva un càntaro, o un’olla, — come si vocifera — ma appena una fialetta tra le dita graziose. Era un tubetto quasi invisibile, ma con dentro le colture di tutte le malattie e di tutte le passioni: fa conto come i tubetti di

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