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4 | novelle d'ambo i sessi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Novelle d'ambo i sessi.djvu{{padleft:16|3|0]]l’orribile rumore è cessato di botto: poi sente un nuovo, ma piccolo, curioso rumore.
— Tu se’ giunto! — esclamò dantescamente il signor Professore; e mette fuori le gambe dal letto, infila le pantofole, apre la corrente della luce, apre, infine, l’armadio e vede un piccolo quid caudato, che s’agitava vorticosamente attorno per la trappola.
Era il maligno topo! Possibile che fosse lui solo e così piccolo? Sì, un solo, minuscolo topolino, perchè, spenta la luce, non si udì altro rumore più.
— Apollo Sminteo non ti salverà, — pensò il signor Professore, e voleva ora dormire: ma era ormai mattutino e i vetri segnavano il lividore del giorno autunnale. Ah, possedere un nemico in gabbia, sia esso uomo o topo, e poterne far strazio senza alcun pregiudizio, è tal cosa da far perdere il senno. Il Professore scese dal letto, prese la trappola e, alla luce del giorno, esaminò il suo nemico.
Il topolino si rivolse a preghi, e disse: “O Professor, per lo tuo Iddio, non esser sì crudel..„.
Ma il Professore prese un puntuto tagliacarte, e due o tre volte trapassò le sbarre della trappola, ma non colse il suo nemico, onde ne ebbe dispetto.
— Attendi e vedrai nuovo ludo! — disse,