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18 | novelle d'ambo i sessi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Novelle d'ambo i sessi.djvu{{padleft:30|3|0]]l’individuo che ci pensa, e sopravvengono allora i più strani fenomeni di autosuggestione. Timore del tutto infondato! Pensi; sopra tremila persone curate nel nostro Istituto, le statistiche non dànno che due insuccessi, cioè una mortalità di zero, zero sessantasei per cento.
— E se io fossi il terzo insuccesso? — domandò Fulai, a cui solo il suo caso stava a cuore.
— Il suo caso? Benissimo!
— Ha visto?
— Adesso vediamo. Così vede anche lei.
La donna paffuta, dalle braccia nude e dalla tonaca bianca, lavorava attorno ad un altro coniglio: prese dalla scansia e porse al dottore un piccolo vetro. Andarono di poi, il dottore e Fulai, di là nel gabinetto.
— Ora vediamo, ora vediamo.
Il dottorino si levò, appese il suo raglan, depose la sigaretta nel piattellino, scoprì un lucido istrumento, un microscopio; adattò, girò, guardò.
Era spaventosamente calmo quel piccolo uomo.
— Ebbene? Ebbene? Ebbene?
— Come le dicevo ieri, niente; reperto negativo.
Il professor Fulai da ventiquattro ore si trovava in uno stato che non è facile dire: in-