< Pagina:Panzini - Novelle d'ambo i sessi.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
22 novelle d'ambo i sessi

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Novelle d'ambo i sessi.djvu{{padleft:34|3|0]]quale limitare come il Professore fu giunto, si voltò e fece un bel saluto col cappello; il dottorino dal limitare fece, alla sua volta, un altro bell’inchino, e la porticina lentamente si chiuse.

*

Il professor Fulai camminò da prima speditamente. Era nella via di circonvallazione: dai grandi plàtani cadevano a terra le foglie, secche, gialle.

Allora per la prima volta Fulai guardò le foglie secche che si staccavano dai plàtani, e un verso, come il cavalier della morte, sbarrò il passo a Fulai in mezzo al viale.

Era un verso d’Omero:

  A che dimandi del mio lignaggio?
  Qual delle foglie, tale è la stirpe degli umani....

Egli, Fulai, conosceva la questione omerica, ma solamente quel giorno trovò che Omero aveva un contenuto diverso dalla questione omerica. Omero, con i suoi occhi spenti, gli sbarrava la via. Strano! Omero, che non è mai esistito, sbarrare la via!

A che dimandi del mio lignaggio? Qual delle foglie, tale è la stirpe degli umani.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.